Evasione fiscale da 10 milioni Preso nel rifugio di Andorra

Umberto Rocco creava finte società per vendite online. Dopo il mandato di cattura europeo l’Interpol lo aveva cercato a Barcellona da dove però era già fuggito. Estradizione, tempi lunghi
Di Corrado Barbacini

È ritenuto un evasore da 10 milioni di euro. Si chiama Umberto Rocco, ha 56 anni, è triestino. Il suo nome non è molto conosciuto in città. Ma a Barcellona, dove fino a pochi mesi fa si era rifugiato, è invece noto: auto di lusso e belle donne.

Rocco è stato arrestato ad Andorra La Vella, nel piccolo principato tra la Spagna e la Francia. I poliziotti di quel Paese, che è considerato un paradiso fiscale europeo, lo hanno raggiunto in una villa fuori città che aveva preso in affitto e lo hanno sottoposto a fermo in attesa delle decisioni del giudice. Gli hanno notificato un mandato di cattura europeo. Il provvedimento, che è stato emesso dal gip Enzo Truncellito su richiesta del pm Lucia Baldovin, risale alla scorsa estate. Nell’ottobre del 2013 gli agenti dell’Interpol avevano individuato Umberto Rocco in un grande albergo di Barcellona. Ma quando erano andati a prenderlo era già sparito. Volatilizzato. Le indagini poi hanno portato ad Andorra. Dove appunto nei giorni scorsi è stato preso e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.

Si è creata però una situazione simile a quella dell’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Urti arrestato a Beirut e in attesa dell’ok delle autorità libanesi. Estradare Umberto Rocco in Italia infatti non sarà facile e comunque i tempi saranno molto lunghi. Infatti la convenzione europea del 1957 alla quale ha aderito Andorra prevede che l’estradizione venga concessa per i reati fiscali soltanto se così è stato deciso fra le parti contraenti. E Andorra, oltre che per le proprie località turistiche, è soprattutto conosciuta proprio per i vantaggi fiscali che offre ai suoi residenti. La sua collocazione geografica da sempre ha favorito alcune situazioni di contrabbando e particolari vantaggi fiscali per operatori commerciali che in passato hanno sfruttato questi punti di forza. Anche se con la nascita dell’Unione Europea e l’apertura delle frontiere, molti di questi vantaggi, si sono affievoliti.

La specialità di Umberto Rocco, secondo gli investigatori del Gruppo della Guardia di finanza, è stata quella di creare delle finte società di giochi e apparecchi elettronici per vendite on line. Aziende intestate a prestanome che regolarmente sparivano.

Così è andata avanti per anni. L’unica produzione - è emerso dalle indagini - ha riguardato le fatture la cui Iva di riferimento ovviamente non è mai stata versata. In pochi anni, sempre secondo gli accertamenti, le società Tradetronic e Game and Electronics hanno “prodotto” un capitale di oltre dieci milioni di euro con una Iva non versata per due milioni e mezzo.

L’indagine coordinata dal pm Baldovin è scattata nel 2011 al termine di una verifica fiscale alla società Vodatel di cui Umberto Rocco è risultato essere amministratore di fatto. L’zienda si occupava di commercio di telefonia mobile. Nel corso del controllo gli investigatori avevano scoperto che molte fatture erano state distrutte. In breve le verifiche si sono estese ad altre società riconducibili appunto, secondo gli investigatori, a Umberto Rocco: la Tradetronic e la Game and Electronics. Ed è stato a questo punto che - come durante le indagini hanno accertato i militari del Gruppo della Guardia di finanza - Rocco ha fatto le valigie e si è trasferito armi e bagagli a Barcellona continuando a lavorare on line attraverso società con sede legale a Trieste.

Poi è arrivato il mandato di cattura internazionale e Umberto Rocco è fuggito ad Andorra. Dove appunto è stato preso.

Il futuro dell’uomo dipende ora dalle decisioni del giudice del tribunale del principato delegato a trattare la sua pratica. Per ora un esilio dorato condito da milioni di euro. In effetti Andorra, similarmente al Principato di Monaco, offre una sostanziale esenzione per quanto riguarda l’imposta sui redditi delle persone e su tutti i redditi di provenienza estera. Questo enorme vantaggio permette a cittadini stranieri di risiedere e ricevere redditi di varia provenienza dall’estero, senza dover pagare imposte su queste entrate. Indibbiamente, è sempre meglio di una cella del Coroneo.

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