Ex albergo operai Un altro inghippo rallenta il restauro

La trasformazione di una fetta dell’ex albergo operai in Museo della cantieristica rimane un’impresa complicata per il Comune, viste le condizioni e la tipologia dell’edificio, sottoposto ai rigidi vincoli della Soprintendenza. Tanto che ora si pone un altro problema, legato all’installazione dell’impianto di raffrescamento, da collocare al quarto piano, di proprietà privata, e del valore stimato in 100mila euro. Il Comune, nell’aggiornamento del suo Piano economico di gestione 2013, ha già rinviato l’apertura del MuCa dalla metà di quest’anno a fine 2015. Nonostante l’amministrazione abbia nel frattempo risolto i problemi con l’impresa che s’era aggiudicata la progettazione e realizzazione degli impianti meccanici e tecnologici necessari al funzionamento della struttura museale. Le difficoltà con la ditta, l’Idrotermical srl di Campolongo Maggiore (Venezia), erano sorte circa 6 mesi fa, quando l’impresa era risultata non in regola con i pagamenti dei contributi pensionistici e per la sicurezza sul lavoro. La giunta aveva dovuto revocare l’appalto, di oltre 400mila euro. La società aveva poi regolarizzato la sua posizione, spiegando di aver dovuto fare i conti con problemi di liquidità dovuti al mancato incasso di pagamenti da parte di altri enti locali. Nel corso delle verifiche effettuate, la ditta ha sempre ribadito la volontà di portare a termine l’appalto, sottolineando come i ritardi negli incassi avessero generato un’irregolarità temporanea dei pagamenti contributivi, ascrivibile al cash flow aziendale e non a crisi strutturali. I pagamenti contributivi sono stati poi effettuati e la situazione di difficoltà pare oggi superata.
L’amministrazione ha quindi in questi giorni revocato la revoca, confermando a Idrotermical il contratto di un appalto “integrato”, che comprendeva anche la fase di progettazione esecutiva. Una formula scelta in considerazione dell’opportunità che la realizzazione degli impianti meccanici (distribuzione aria, termofrigorifero, elettrici e regolazione) fosse affidata a un unico soggetto perché impianti specifici del Museo della cantieristica navale. La conferma dell’incarico a chi ha già progettato le opere per l’amministrazione dovrebbe quindi rappresentare la strada più lineare per la tempestiva ripresa dei lavori. Resta quindi ora da capire quale intoppo possa rappresentare la collocazione delle macchine dell’impianto di raffrescamento al quarto piano del palazzo, dopo che la Soprintendenza non ha espresso parere favorevole sulla collocazione nello spazio originariamente previsto. La porzione di edificio in cui andrebbero sistemati gli impianti è di proprietà della società L’Ancora srl (con sede in via del Mercato a Panzano) e ha un valore stimato dall’ente locale di 100mila euro. Al momento non è stata però presa alcuna decisione su un’acquisizione.
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