Ex Fiera di Trieste, partita chiusa: l’area va a Conad per soli 8 milioni

La società dell’austriaco Mosser non ha raggiunto i due obiettivi concordati. Presto la proprietà dal sindaco: non si escludono lievi modifiche

Laura Tonero
Il comprensorio dell’ex Fiera di Montebello (Lasorte)
Il comprensorio dell’ex Fiera di Montebello (Lasorte)

Tempo scaduto per gli austriaci della Mid Immobiliare. Secondo fonti del Piccolo, la società che fa riferimento all’imprenditore austriaco Walter Mosser allo scadere del termine entro il quale doveva presentare la dichiarazione di fine lavori al centro commerciale Il Friuli – presupposto necessario per incassare la parte variabile del prezzo dell’ex Fiera – non ha toccato palla come si suol dire.

La partita quindi è chiusa, con i 6 milioni in ballo per la parte variabile del costo pattuito che restano nelle casse della “Commercianti indipendenti associati”, una delle cinque cooperative del sistema Conad che ha acquistato l’ex Fiera da Mid. Il contratto di compravendita siglato il 28 giugno 2024 era molto dettagliato e serrato, non lasciava spazio a successivi accordi. I margini di Mid per strappare un solo euro in più a Conad non ci sono.

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L'ex fiera di Trieste (Bruni)

Gli austriaci hanno avuto un anno di tempo per ricavare da quella vendita 6 milioni in più rispetto agli 8 già incassati. Dovevano raggiungere due obiettivi, che però non hanno centrato. Entro il 30 giugno scorso dovevano terminare i lavori al piano terra del centro di Tavagnacco – dove Conad ha un punto vendita penalizzato dai lavori non terminati e dai tanti fori commerciali vuoti – e dovevano locare e far aprire l’80% dei negozi in quella porzione di struttura ancora da completare. E poi entro la stessa data il Comune di Trieste avrebbe dovuto approvare il Pac- il piano attuativo comunale, cosa che non è avvenuta.

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Un’ala dell’ex Fiera di Montebello (Silvano)

I tempi nell’atto notarile stilato dal notaio Pietro Ruan erano ben scanditi: per il 30 giugno, come detto, era stata fissata la scadenza per il verificarsi dei due presupposti, entro i successivi cinque giorni Mid e Cct Friuli Spa (società creata da Mid Holding per gestire la partita del centro di Tavagnacco) dovevano inviare via Pec certificazione della fine dei lavori e prova dei nuovi contratti di locazione.

Se quella Pec fosse arrivata e concretamente quel piano terra del centro Il Friuli fosse stato completato, entro altri dieci giorni la cooperativa di Conad avrebbe dovuto inviare una conferma, insomma una constatazione che effettivamente quell’obiettivo era stato raggiunto. Cosa che entro il 15 luglio non farà, perché non è arrivata la dichiarazione di fine lavori e perché l’intervento non è stato concretamente terminato. Con il punto vendita Conad una sorta di cattedrale nel deserto di quel complesso commerciale, con pochi fori aperti al piano terra.

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Il comprensorio dell’ex Fiera (Bruni)

Se Mid avesse raggiunto i due obiettivi, dopo la sottoscrizione di un atto di accertamento, entro il 15 luglio, quindi entro martedì, la cooperativa avrebbe dovuto versare il saldo. Invece in queste ore Conad si appresta a certificare assieme a un notaio la situazione nel centro di Tavagnacco. Poi attenderà che il Consiglio comunale approvi il Pac, cosa che potrebbe avvenire già nella seduta del prossimo 21 luglio, e nei giorni successivi comunque i vertici di Conad incontreranno il sindaco.

Da un lato per avviare un rapporto diretto con l’amministrazione comunale, dall’altro per illustrare al primo cittadino i loro piani per l’ex Fiera. Non è escluso che modifichino almeno in parte il progetto del Montebello Shopping Center che aveva messo a punto Mid e firmato dall'architetto monfalconese Fabrizio Morena.

Ricordiamo che quantomeno come destinazione degli spazi, il progetto non potrà cambiare di molto perché il Pac in approvazione in Consiglio è stato calibrato sul quelle destinazioni d’uso, però potrebbe cambiare dal punto di vista estetico. Quando Mid aveva presentato il progetto dell’ex Fiera, Conad comunque era già uno dei protagonisti, con un ipermercato che tra area stoccaggio, lavorazione e vendita prevedeva 6 mila metri quadrati.

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