Ex sarta, non stava bene da tempo «Aveva difficoltà a camminare»

le testimonianze

In quell’appartamento di via Batagely 15, a Borgo San Sergio, Ida Paternostro abitava da sola, ma in realtà l’alloggio era diviso in due: una parte per lei, l’ottantatreenne, e una per l’ex marito Silvio Giovannini. I due si erano separati nel 2004. Non avevano molti rapporti.

«Se potevo l’aiutavo, anche perché Ida non stava benissimo - spiega l’uomo - l’ultima volta che l’ho vista mi ha mostrato gli ematomi che aveva sulle gambe. Era caduta, si era fatta male. Quindi faceva difficoltà. Le avevo comprato in farmacia una crema apposita, che doveva mettere due volte al giorno. Io credo che proprio per questo problema alle gambe sia caduta vicino all’armadio (dov’è scaturito il rogo, divampato proprio nella parte bassa del mobile, ndr), o forse si è chinata e non riusciva più ad alzarsi agevolmente perché si è sentita male. Non lo so...ma poi la stanza ha preso fuoco e forse Ida ha avuto un infarto mentre cercava di uscire dalla stanza...chissà».

L’anziana nella sua vita aveva fatto la sarta e la casalinga. In passato aveva anche lavorato al Cremcaffè di piazza Goldoni.

La donna aveva avuto tre figli, di cui uno deceduto, e vari nipoti. «Mia mamma ha trascorso una vita difficile - racconta Daniela Giovannini, una delle figlie - nella sua vita non sono mancate le malattie e i lutti. Non aveva un carattere semplicissimo: negli anni, con tutto quello che può accadere, una persona si fa una certa scorza addosso. Comunque la famiglia le è sempre stata vicino - osserva ancora la signora Giovannini - la accontentavamo il più possibile nelle sue richieste e necessità quotidiane».

L’ottantatreenne era ancora autosufficiente, nonostante gli acciacchi dell’età che le creavano qualche difficoltà nella deambulazione e nei movimenti in generale.

Durante l’incendio Ida comunque ha tentato di uscire dalla camera da letto in cui sono divampate le fiamme. Questo è certo visto che il corpo è stato rinvenuto fuori dalla stanza, nel salotto.

«Quando siamo arrivati qui - ricorda sempre la figlia Daniela - era tutto pieno di fumo. Usciva dalla finestra della stanza da letto». —

G.S.

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