«Fabrizio ci mancherà»

La commozione del colonnello Spada. Il militare era a Gorizia dal 2007

«Ci mancherà». Il colonnello Patrizio La Spada parla a nome del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”. Nell’esprimere il cordoglio di tutta l’Arma ricorda Fabrizio Spagnoli come un ragazzo serio e professionale. Il trentareenne originario della provincia di Teramo era cresciuto a Castel Castagna, un piccolo centro ai piedi del Gran Sasso d’Italia dove il padre aveva un’officina meccanica. A Gorizia era arrivato nel 2007. Con il 13° Fvg aveva partecipato a diverse missioni in ambito nazionale e internazionale. Attualmente ricopriva un incarico all’interno della Compagnia Comando, ma, come tutti, rimaneva operativo. La sua morte nell’incidente di Salcano ha gettato un ombra di tristezza tra tutti i compagni della caserma Cascino. Alcuni di loro ieri hanno voluto vedere con i propri occhi il luogo dell’incidente. I frammenti della Golf erano sparsi su una vasta area. Il volo della vettura è stato impressionante. Precipitando lungo il ripido pendio, l’automobile ha centrato un albero strappando verticalmente una parte della corteccia. Nell’impatto tra il tetto e il tronco, l’abitacolo è letteralmente esploso. A testimonianza della violenza dello scontro restano i frammenti di vetro conficcati nell’albero fino ad un’altezza di due metri. Ai piedi della pianta giacciono pezzi di vetro più grandi, mentre altre schegge si trovano su una pietra calcarea bianca. Alle spalle dell’albero, un pezzo di plastica nera più grande potrebbe essere ciò che resta di un paraurti. Sotto, c’è il simbolo della Volkswagen e una decina di metri più in la si possono notare i pezzi di plastica trasparente rossa dei fanali posteriori. L’erba è schiacciata: è lì che la macchina si è fermata sulle quattro ruote ed è lì che hanno operato i soccorritori. L’uscita di strada è avvenuta poche decine di metri dopo il segnale stradale che indica 3 chilometri al ristorante Sveta Gora. Sull’asfalto non ci sono segni di frenata e se non fosse per alcuni altri frammenti lasciati sul ciglio della carreggiata durante le operazioni di recupero, difficilmente si potrebbe trovare il punto esatto dell’incidente. Guardando già dalla scarpata, però la presenza di diversi indizi, tra cui i guanti in lattice azzurro dei sanitari, lascia pochi dubbi sull’accaduto. L’Arma si è messa a completa disposizione dei familiari di Spagnoli. Ieri il padre ed il fratello del carabiniere deceduto a Salcano sono partiti per raggiungere Gorizia. A informarli del decesso sono stati i colleghi del figlio. Nel confermare il conforto morale del 13° Fvg, il comandante del reparto di via Trieste assicura che non appena ci saranno notizie sul rimpatrio della salma, il reggimento onorerà la memoria di Spagnoli: «Ma prima consulteremo la famiglia», dice La Spada. (ste.bi.)

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