Facebook, il “giallo” del concerto filonazi

Un volantino, una locandina che annuncia un concerto hanno allertato ieri Comune e Questura. Perché quello promosso sui social network non è un “happening” musicale qualsiasi e i protagonisti non sono musicisti qualsiasi. Si tratta del “Concerto nazionalista” organizzato dal Gruppo Unione Difesa (Gud) e da Skinhead Trieste. I gruppi che si rifanno all’estrema destra informano che a suonare saranno i “Katastrof - Ayan Rock”, i “Riki - Topi neri” e “Ultimium - Treviso Rac band”. E tanto per ribadire la matrice ideologica di organizzatori e protagonisti dell’”evento”, la locandina apparsa su Facebook presenta immagini e grafica che lasciano pochi dubbi sull’ispirazione nazista di entrambi.
Ma c’è un “giallo”: al Comune, l’ente che rilascia l’autorizzazione all’occupazione temporanea del suolo pubblico in occasione di concerti ed eventi simili, non è giunta alcuna richiesta per lo spettacolo annunciato per il 31 maggio in piazza Garibaldi. Una location, questa, frequentata in gran parte da stranieri, che suona come ulteriore sfida. La Questura non ne era al corrente.
«Questa mattina (ieri, ndr) - inizia il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic - ho ricevuto una segnalazione, tramite un Sms, del concerto, con la richiesta di chiarimento in merito all’autorizzazione del Comune. L’amministrazione non ha ricevuto alcuna richiesta di tale genere e meno che mai avrebbe concesso l’autorizzazione». Furlanic ha poi subito chiamato il sindaco Cosolini (che ha poi twittato ribadendo l’estraneità del Comune alla vicenda), concordando di contattare la Questura per richiedere «rigorosi accertamenti sul caso» tramite la vicesindaco Fabiana Martini. «Sono andato a vedere l’annuncio su Facebook - continua Furlanic - rimanendone sbalordito: tutto, dai colori usati alle immagini, alla grafica, rimanda un periodo buio e triste del passato». Il presidente del Consiglio comunale rileva altre stranezze, come quella che vede la data del concerto coincidere con la vigilia della tappa finale del Giro d’Italia, cui sono associati altri eventi musicali in città: «Insomma, anche se non fosse stato un concerto filonazista, difficilmente avremmo potuto dare l’autorizzazione. Mentre sembra strana anche una così rilevante anticipazione dell’evento sui social network». Burla, provocazione o altro, Martini dalla Questura non ha saputo nulla: «Indagheranno già da domani. In città, infine, non sono stati affissi manifesti in merito». (p.p.g.)
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