Falcia sedie e tavoli con il furgone Notte di panico in piazza Goldoni

In piazza Goldoni è quasi l’una di notte quando un furgone bianco si fionda di colpo sui tavolini e sulle sedie dei bar intorno. Una folle corsa contro tutto e tutti. Le persone, una decina a quell’ora tarda, fuggono terrorizzate. Nessuna vittima, solo qualche lieve ferito. Tra cui Manuel Glisic, titolare del “Twins”, uno dei locali presi di mira dal camion impazzito. Ma poteva andare peggio, molto peggio, perché Sladjan Markovic, trentanovenne di origini serbe che poi si costituirà in Questura, voleva colpire. Mettendosi in furgone per avventarsi contro i bar e la gente aveva deciso di farla pagare a qualcuno. Il motivo? Al “Twins", un’oretta prima, si erano rifiutati di dargli da bere. Così, almeno, pare. Stavano chiudendo e il serbo era già visibilmente alticcio, racconterà un giovane lì in quel momento.
Il furgone fa uno, due e forse tre giri della piazza mandando all’aria ombrelloni, tavoli, seggiole, piante e vasi sia del “Twins” che del “Caffè Goldoni”. E rischiando di falciare la gente. Ci sono foto e video che documentano almeno parte di quanto avvenuto l’altra notte. Oggetti e arredi esterni cadono e saltano via come birilli. Il muso piomba dritto sull’ingresso del “Twins”, confermano più testimoni, come per sfondare il locale. I segni sulle vetrate sono ampiamente visibili. Sembra che ci sia stata una colluttazione, anche, quando il camion ha provato a centrare il bar. Tra il serbo e i presenti che cercavano di fermarlo. In quel putiferio, stando ai racconti, c’è chi (forse un dipendente o forse il titolare) ha rischiato di essere investito e trascinato dal mezzo. Ma Sladjan Markovic voleva travolgere qualcuno di specifico? O, almeno, mettergli paura? Ma chi e perché? Per un bicchiere rifiutato? Le testimonianze su cosa possa aver effettivamente spinto il trentanovenne a compiere la pazzia, divergono. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per danneggiamenti in altre parti della città, tra cui uno a San Giacomo anni fa, aveva domandato da bere. Di fronte al fermo no di uno dei dipendenti, si sarebbe messo a urlare per la piazza. Tanto che dal locale parte una prima chiamata alla polizia: ma la situazione si calma e gli agenti accorsi sul posto non ritengono di prendere particolari provvedimenti. Passa circa un’ora, un’ora intera che il serbo trascorre al “Bingo” vicino. Beve ancora? Non si sa. Ma la rabbia che ha dentro non si placa. Cresce a dismisura. Vuole vendicarsi. Ma stando a una testimonianza, raccolta sul posto immediatamente dopo il fatto, al “Twins”, attorno a mezzanotte, ci sarebbe stata una rissa. Sladjan Markovic, sostiene uno dei presenti che ha assistito all’intera vicenda, sarebbe stato provocato e preso a pugni da quattro persone, tra cui Manuel Glisic, titolare del locale e ferito durante il trambusto, e il fratello Gabriel, dipendente, entrambi ventinovenni. Che però smentiscono categoricamente. Nessuno degli amici o delle persone che in quelle due ore si trovavano davanti al bar, peraltro, conferma questa versione. Sta di fatto che Markovic monta sul camion bianco, ingrana la marcia e si catapulta sui locali. Falcia tutto. Per poi tornare di nuovo in strada, tranquillamente. Fermandosi pure al semaforo. Una vera e propria strage degli arredi esterni, immortalata dai residenti della zona con il cellulare. Il serbo, che inizialmente si dà alla fuga guadagnando il centro città, si pente poco dopo andando personalmente alla polizia, che lo ha denunciato.
In piazza Goldoni resta la paura, restano i vetri e gli arredi devastati. Il titolare del locale, Manuel, accuserà una contusione alla gamba, al braccio e a un fianco. Sembra sia stato preso di striscio dal furgone o che sia caduto a terra tentando di fuggire. La prognosi, fa sapere la madre, è di una decina di giorni. «Una scena pazzesca», riferiva l’altra sera una ragazza in lacrime. Erano passati pochi minuti dal fatto, tutti erano comprensibilmente sconvolti. «Molti sono scappati nelle vie vicine - le parole della giovane - altri si sono rifugiati verso l’interno e gli angoli della piazza. Non capivamo cosa stesse accadendo e perché». Sul posto, all’una passata, una volante della polizia e un’ambulanza. Gli agenti interrogano e verbalizzano. La piazza è un disastro. Tavolini, sedie, ombrelloni sono per terra, in mezzo ai vetri e alla terra delle piante. Al “Twins” stimano danni per circa 5mila euro.
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