Fallimento Alikè, Villa Hausbrandt all’asta
Le sorti di Villa Husbrandt verranno definite il prossimo 25 gennaio quando, assieme alla splendida dimora di viale Miramare, verranno battuti all'asta palazzo Ras e un complesso di villette a schiera in via di Scorcola, tutti beni derivanti dal fallimento della holding Alikè

Le sorti di villa Hausbrandt verranno definite il prossimo 25 gennaio quando, assieme alla splendida residenza di viale Miramare, verranno battuti all'asta il palazzo Ras e un complesso di villette a schiera in via di Scorcola, tutti beni derivanti dal fallimento della holding Alikè. Il 25 gennaio alle 10 davanti al giudice Giovanni Sansone si scioglieranno le riserve.
Le offerte d'acquisto dovranno pervenire entro il 22 dello stesso mese. Indiscrezioni sostengono che la villa adiacente al castello di Miramare finirà in mani friulane, ma che concrete intenzioni d'acquisto siano state manifestate anche da parte di acquirenti veneti. Per villa Hausbrandt, comprata nel 2006 da Dimitri Passaro e Gianluca Valenti, amministratori della holding poi fallita, il prezzo base stabilito è di 2 milioni 280 mila euro. In caso di più proposte si procederà partendo dall'offerta più alta e con rilanci non inferiori a 50 mila euro. Ammonta invece a 6 milioni e 100mila euro il prezzo base per i due terzi di palazzo Ras, corrispondenti a 3345 metri quadrati.
All'imponente edificio che domina piazza Oberdan gli operai stanno togliendo ponteggi e impalcature proprio in questi giorni. Il palazzo è stato messo in sicurezza ma i lavori iniziati da Alikè Real Estate, che prevedevano una completa riqualificazione esterna e interna dell'edificio, non sono stati ultimati. Si partirà invece da 1 milione 937mila euro per l'aggiudicazione del complesso immobiliare situato in via di Scorcola 11, che include sei villette e alcuni garage. Quelle soluzioni abitative Alikè puntava a venderle a 5mila euro al metro quadrato, ma dall'agosto 2008 il cantiere è stato completamente abbandonato.
Per valorizzare il bene e favorirne poi la vendita, il curatore fallimentare Giorgio Bommarco ha appaltato all'impresa di costruzioni Settimo i lavori di riqualificazione. La perizia depositata da Giulio Gregori e Antonio De Paolo, nominati consulenti dal curatore fallimentare, descrive villa Hausbrandt come un «edificio in parziale stato di abbandono». Si legge di infiltrazioni d'acqua dovute all'assenza di manutenzione e di locali in cui le finiture (pavimenti e rivestimenti) sono state demolite per opere di manutenzione successivamente abbandonate.
Villa Hausbrandt era stata utilizzata come quartier generale dal gruppo Alikè: l'intero piano terra era stato trasformato in uffici. Il lusso e il buon gusto della famiglia Hausbrandt, che condusse quella dimora per decenni, hanno lasciato spazio a scrivanie, pannelli e controsoffitti, ma anche a degrado ed erbacce all’esterno. Anche i quasi 84 metri quadrati di piscina sono in decadimento: «Parti dell'originario rivestimento in mosaico sono cadute, i gradini e le finiture sono rotti», si legge nella perizia, «i camminamenti che permettono di attraversare il parco e collegano i punti panoramici della villa - scrivono i periti - sono difficilmente percorribili causa la vegetazione incolta».
La villa si spiega su tre piani con una superficie di 610 metri quadrati; ulteriori vani come l'autorimessa, la sauna e gli spogliatoi ne occupano altri 336 mentre il parco si estende per 13.225 metri quadrati.
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