Fanno pedinare i figli per evitare che si droghino

Le richieste dei genitori agli investigatori hanno ormai soppiantato i controlli sulle infedeltà coniugali
I genitori triestini si rivolgono alle agenzie investigative per far pedinare i propri figli. Chiedono controlli sulle compagnie e sui luoghi che frequentano, soprattutto se sospettano che i minorenni consumino droga o alcol. Vogliono sapere cosa fanno i ragazzi quando escono di casa. E per gli investigatori triestini questo genere di pedinamento sta ormai soppiantando i classici controlli sulle infedeltà coniugali. «A Trieste - conferma Nunziato Concas, titolare, assieme alla figlia Francesca, di un’agenzia investigativa - il fenomeno è in netta crescita. Ultimamente ho diversi uomini impegnati del pedinamento di minorenni per accertarne il comportamento».


I genitori che incontrano Concas spiegano le loro preoccupazioni e i loro sospetti e, dopo aver firmato un mandato che permette all'investigatore di seguire il figlio, lo autorizzano anche a scattare delle foto o a girare dei video che forniscano una prova di come il figlio passa il suo tempo fuori da casa. «Quando ci sono di mezzo dei minori - prosegue l’investigatore - bisogna lavorare con molte cautela. Io faccio affidamento su diversi confidenti e gli uomini che lavorano per me sono preparati, discreti e quasi sempre ex poliziotti in pensione». Costo dell'operazione: settanta euro all'ora.


«Non capisco più cosa faccia mio figlio» gli confessano le mamme spaventate dai tanti fatti di cronaca e dal sempre più massiccio fiume di droga proveniente dalla Slovenia. «Facendo certi pedinamenti - racconta ancora Concas - mi è capitato, più volte, di vedere ragazzini entrare ed uscire da alcuni camper e roulotte parcheggiati a Rozzol o a Borgo San Sergio. Arrivano con i loro motorini si guardano in giro, poi entrano. Solo dopo un po' di tempo mi sono reso conto che, in quel camper, ci vanno a comperare la droga. Un via vai continuo, una tristezza».


Un investigatore racconta che, ultimamente, diversi genitori che si sono rivolti alla sua agenzia per verificare il comportamento di alcuni ragazzini che frequentano piazza Oberdan. «Ci chiedono di controllare le frequentazioni dei figli - spiega - e se vengono a contatto con spacciatori». Ma le preoccupazioni dei genitori sono fondate? Molti dei ragazzi pedinati si rivelano dei consumatori di sostanze stupefacenti. «Gli spinelli - sottolinea un investigatore - ormai se li fanno quasi tutti, ma girano anche tante droghe pesanti».


Un aumento di incarichi da parte di genitori preoccupati per i figli, viene confermato anche da Roberto e Vincenzo Caretto, titolari di un altro istituto investigativo. «Gli accertamenti sui minori - precisano - sono spesso di carattere preventivo. Mamma e papà cercano di tutelare il proprio figlio dalle cattive compagnie».


Ma fino a che punto arrivano i genitori pur di verificare ogni movimento del figlio o della figlia? «Sono disponibili sul mercato apparecchiature elettroniche che permettono di monitorare i figli giorno e notte. Si tratta - precisa Caretto - di un cellulare modificato che papà e mamma regaleranno al figlio o alla figlia. Questo telefono memorizza tutto e permette, anche se spento, di localizzare dove si trova il minore. Comunque Trieste è ancora un'isola felice rispetto ad altre zone della regione. Basta andare a Monfalcone per trovare una situazione dove i minorenni, sotto l'aspetto delle cattive frequentazioni o dello spaccio di droga, sono estremamente più a rischio».

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