Fantinel, otto i milioni scomparsi dall’Unione

Nuovi capi d’imputazione depositati dal sostitito procuratore che indaga sul crac della società nei confronti dell’ex presidente della Triestina intanto l’udienza è stata rinviata a ottobre
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 13/05/07 - Genoa Triestina - Fantinel
Lasorte Trieste 13/05/07 - Genoa Triestina - Fantinel

Un incredibile fiume di denaro uscito dalle casse della Triestina e poi svanito nel nulla attraverso fatture false e altrettanto false vendite e esportazioni. Non sei, ma quasi otto milioni di euro.

Piovono nuove accuse da parte del pm Federico Frezza nei confronti di Stefano Fantinel, ex presidente della Triestina. Le imputazioni sono state depositate ieri al gip Luigi Dainotti in occasione dell’udienza preliminare che è stata di conseguenza rinviata al 9 ottobre. È stata archiviata la posizione di Sergio Aletti, l’ex presidente morto poche settimane fa. Indagata anche la sorella di Fantinel, Maria Elena Barbara. Il rinvio ha avuto lo scopo di consentire ai difensori di Fantinel e dell’ex giocatore e manager Giorgio De Giorgis, gli avvocati Luca Ponti e Loris Tosi, di studiare le nuove accuse. All’udienza erano presenti il curatore Giovanni Turazza e anche gli avvocati Giancarlo Muciaccia e Giulio Quartantotto che assistono le parti offese.

Fantinel è ritenuto in sostanza responsabile di aver distratto dalla cassa alabardata la somma di 250mila euro che tra il 14 febbraio il 21 febbraio 2011 era stata versata alla ditta La Roncaia (ora Santa Caterina) a titolo di rimborso del finanziamento dei soci. E anche di aver distratto 475 mila euro versando il denaro alla società Testa & Molinaro e 710mila alla Mfi. Questo nel momento in cui la Triestina era già retrocessa e prossima al crac. A De Giorgis viene attribuita l’accusa di truffa nei confronti di Fantinel in quanto aveva fatto credere che i diritti del calciatore Lucas Longoni facessero capo alla società Rexam Kft di Budapest, che non ha nulla a che vedere con il calcio in quanto produce materiale plastico. Longoni, giunto da Catanzaro ma rimasto svincolato dopo il fallimento dell'Arezzo, era dunque gratis. Poi era stato congedato per aver dimostrato di non essere ancora pronto per un campionato cadetto di buon livello.

Il primo filone è quello della Punto Logistica Distribuzione amministrata dalla sorella di Stefano Fantinel, ditta di San Daniele che ha come scopo sociale il trasporto delle merci su strada. E alla Punto Logistica Distribuzione nel settembre 2009 erano arrivati 540mila euro della Triestina. In particolare 240mila per il trasferimento di Marko Stankovic, definito come «l'uomo giusto da piazzare alle spalle della prima punta». Altri 300mila euro erano stati pagati in famiglia per il trasferimento del ghanese Edmund Hottor.

Il secondo filone riguarda la società ungherese Rexan che fa riferimento a una fabbrica di materiale plastico; nessuno è mai riuscito a capire cosa c'entri con i calciatori. Hanno varcato il confine ungherese 1 milione 200mila euro per l'acquisto dell'attaccante italo uruguaiano Matteo Figoli Martinez, poi ceduto per appena 50mila euro. Un altro bonifico da 200mila euro a favore della fabbrica di plastica ungherese era stato versato per la cessione del giocatore Olivotto della Sandanielese, società di cui è presidente Fantinel. Ma dai documenti del fallimento è emerso che la cessione era a titolo gratuito.

Il terzo capitolo pertiene ai versamenti alla società inglese Narita Ltd, sempre per mediazioni e consulenze. Il contratto è quello di Nngulet Foe Yannick, punta senegalese con passaporto francese che ha giocato con la primavera alabardata. Nell'agosto 2006 la società inglese aveva incassato per lui 400mila euro. Stessa storia e stessa somma per l'uruguaiano Leandro De Los Santos, classe 1989. Altro filone ancora riguarda la Cp&P Management, anche questa una società inglese. Nel luglio 2009 la Triestina ha versato 400mila euro con riferimento all'acquisto del difensore Rocco Sabato che era anche svincolato.

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