«Fare chiarezza sui contratti d’affitto al Tiare»

VILLESSE. Il Movimento 5 Stelle attacca ancora una volta il sistema dei centri commerciali, mettendo nel mirino la tipologia dei contratti che queste realtà imporrebbero ai commercianti che intendano aprire un'attività al loro interno. Come sottolinea il consigliere regionale Cristian Sergo, «secondo gli inquirenti alcuni contratti di locazione hanno una falsa qualificazione giuridica: si tratta di affitti di ramo d'azienda, ma dovrebbero essere normali contratti di locazione commerciale. Un sistema utilizzato in tutta Italia, che non tutela i piccoli imprenditori e i loro dipendenti». I pentastellati fanno riferimento in particolare al Tiare Shopping di Villesse. Secondo Sergo, sebbene non risultino procedimenti giudiziari in corso, «non lasciano spazio all'immaginazione le conclusioni della Procura e del Nucleo di Polizia tributaria di Gorizia, a seguito dell'esposto presentato da Barbara Nadale», imprenditrice nel campo dell'abbigliamento che nel 2013 ha aperto un negozio all'interno del Tiare. Il negozio avrebbe avuto ripetuti problemi all'impianto fognario e ciò avrebbe spinto la commerciante a cercare un concordato con la proprietà del centro commerciale e quindi a non pagare più i canoni di affitto previsti dal contratto: «Per questo le è stato intimato di lasciare il locale - evidenzia Sergo - ma non toccare le migliorie apportate agli impianti e alla struttura. Spese affrontate con investimenti personali di centinaia di migliaia di euro», visto che il negozio era stato consegnato a Nadale al grezzo, «non rifinito dal punto di vista dell'impiantistica e senza vetrine». Per Sergo, «sulla natura del contratto si è espressa in maniera inequivocabile la Polizia tributaria di Gorizia attestandone la falsa qualificazione giuridica. Il contratto è poi definito "capestro" dalla Procura di Gorizia (sebbene liberamente sottoscritto dalle parti e dunque senza risvolti di tipo penale, ndr), perché contenente clausole vessatorie, che già in altre parti d'Italia sono oggetto di indagini e processi». Il grillino annuncia un'interrogazione in parlamento, perché «i contratti basati in tutta Italia sulla cessione di ramo d'azienda sono irregolari: il Tiare non avrebbe mai segnalato l'inizio di una sua attività commerciale al Comune di Villesse, sebbene nell'atto notarile stipulato con Barbara Nadale si dichiarasse in possesso di una Segnalazione certificata di inizio attività. Com'è possibile che un'attività mai avviata venga affittata a un altro imprenditore?». Sergo tocca anche il tema dei dipendenti: «Con la cessione del ramo d'azienda, in caso di chiusura dell'attività commerciale, il centro commerciale dovrebbe ricollocarli in un altro dei negozi presenti al suo interno. Ma ciò non avviene e le persone vengono spesso licenziate, con tutte le conseguenze che questo comporta per le famiglie e per le casse pubbliche in termini di ammortizzatori sociali». (d.d.a.)
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