Faro della Vittoria tirato a lucido

Con una spesa di 10mila euro ripuliti il basamento e l’ancora del cacciatorpediniere “Audace”
Di Ugo Salvini
Lasorte Trieste 17/04/14 - Faro della Vittoria, Lavori Manutenzione Ancora Audace e Catena
Lasorte Trieste 17/04/14 - Faro della Vittoria, Lavori Manutenzione Ancora Audace e Catena

Áncora e catena del cacciatorpediniere ”Audace”, il primo mezzo militare a raggiungere Trieste nell’autunno del 1918, lucidati alla perfezione. La grande scritta in marmo che troneggia sotto il Marinaio di marmo riportata alla sua originaria nitidezza. Il basamento ripulito dalle macchie di ruggine provocate per caduta dagli elementi in ferro sottoposti agli agenti atmosferici.

Il Faro della Vittoria, uno dei simboli della città, visibile a chilometri di distanza, è pronto per l’oramai prossima apertura. Si è conclusa ieri l’intensa settimana di lavoro necessaria per riportare al loro splendore alcuni elementi ornamentali del monumento di strada del Friuli.

Grazie all’iniziativa congiunta del Rotary club Trieste e della Tripmare, il Faro, che è di proprietà della Marina militare, è stato oggetto di un’attenta operazione eseguita da specialisti del settore, che hanno curato nei dettagli la pulitura di ogni centimetro della pesante catena, dell’áncora e del gancio che permette di tenerla sospesa sul lato anteriore del Faro stesso. Estrema precisione anche nell’opera di pulitura dei marmi dalle tracce di ruggine e per tirare a lucido i due proiettili che stanno accanto all’ingresso della costruzione.

«Abbiamo coinvolto nell’intervento due imprese specializzate – ha spiegato l’ingegner Samuele Maria Semi, coordinatore tecnico dell’operazione – la Tertrans, che ha messo a disposizione i mezzi necessari per i sollevamenti, fornendo in particolare le piattaforme che hanno permesso agli addetti di operare sul posto, e la H2o Power System, che ha effettuato i lavori di pulizia vera e propria».

Complessivamente l’intervento è costato circa 10mila euro. «Una somma che noi e la Tripmare – ha precisato Cristina Benussi, presidente del Rotary Club Trieste – abbiamo messo a disposizione più che volentieri, perché ci sembrava giusto restituire alla sua bellezza uno dei monumenti più spettacolari della città nell’occasione del centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale».

«Abbiamo partecipato – ha sottolineato l’amministratore delegato della Tripmare, Alberto Cattaruzza, che è anche membro del direttivo del Rotary Club cittadino – perché è sul mare che la nostra azienda ha sempre operato e questo è per eccellenza il monumento dedicato al mare a Trieste».

Catena, gancio e proiettili, oltre naturalmente alla scritta incisa sul marmo, sono stati puliti sul posto, l’ancora invece è stata portata in un cantiere. «L’intera operazione è stata concordata con la Soprintendenza, alla quale ho preventivamente presentato una relazione illustrando quali materiali sarebbero stati utilizzati – ha concluso Semi – perché i monumenti fanno parte del patrimonio del Paese, perciò non è possibile intervenire se non con la piena approvazione dell’ente che di essi si occupa per definizione».

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