Fastidio a Gorizia per i cartelli stradali bilingui

Molti non hanno gradito: «In Slovenia non c’è la stessa attenzione per gli italiani»
Bumbaca Gorizia 05.08.0959 Cartelli bilingue in via Leopardi Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05.08.0959 Cartelli bilingue in via Leopardi Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Deviazione-Obvoz». «Strada chiusa-Zaprta cesta». No, non siamo a Sant’Andrea e nemmeno a Piedimonte o a San Mauro. Siamo in pieno centro, in via Leopardi, peraltro la strada dove risiede il sindaco Ettore Romoli: da parecchi giorni ormai l’arteria che corre parallela a corso Italia è chiusa per una serie di lavori ai cosiddetti sottoservizi e come in ogni cantiere che si rispetti sono stati sistemati i cartelli per gli automobilisti. Ma si tratta di cartelli “diversi” perché contemplano la presenza anche della lingua slovena: insomma, sono cartelli bilingui a tutti gli effetti.

Apriri cielo. Più di qualche goriziano italianissimo l’ha notato e ci ha contattato per segnalare quella discutibilissima presenza. «Frequento la Slovenia e Nova Gorica in particolare ma non miè mai capitato di imbattermi in un cantiere con scritte bilingui: sloveno e italiano. Se conosci la lingua del vicino bene, altrimenti corri il rischio di infrangere il Codice della strada che, come ben noto, è assai più rigido e a maglie strette di quello vigente in Italia. Perché questa sensibilità ingiustificata?», il tenore delle proteste. «Non è mica che le leggi 38 e 482 prevedono anche quest’altra, bella novità», l’osservazione di un altro lettore.

Dal Comune fanno notare che, semplicemente, la ditta a cui sono stati appaltati i lavori è di Trieste e lavorando spesso in paesi (giuliani) in cui la presenza slovena è preponderante, si sonmo dotati di quei cartelli bilingui. Ma vallo a spiegare agli italianissimi....

(fra.fa.)

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