Fatale l’ultima discesa al medico patito dello sci

Fabio Delise, 56 anni, sanitario dell’Inps di Gorizia, morto dopo una caduta a 50 metri dal fondopista sotto gli occhi del figlio 16enne e della consorte
Di Laura Borsani

Tradito dall’ultima discesa sulla pista dell’altipiano Piz Sorega, in Val Badia, è morto il giorno della vigilia di Natale praticamente sotto gli occhi del figlio di 16 anni e della moglie. Per Fabio Delise, 56 anni, cardiologo e medico legale all’Inps di Gorizia, triestino di origine e monfalconese di adozione, sono stati fatali i 50 metri che lo separavano dal fondo pista. Un destino crudele se l’è portato via in una manciata di secondi: l’uomo è deceduto pressochè sul colpo, a causa del grave trauma cranico commotivo, con lesioni al viso e al collo, e probabili altri traumi interni riportati nella caduta. Nulla hanno potuto fare gli operatori sanitari, inutile anche il primo tentativo di soccorso prodigato da una sciatrice intervenuta in aiuto.

Poco dopo la caduta, è sopraggiunto il figlio, che stava seguendo il padre a poca distanza. Quindi è arrivata anche la moglie, Daniela, insegnante a Trieste. Un dramma nel dramma, un terribile incubo dal quale non potersi risvegliare. Quella che doveva essere una serena vacanza natalizia nel paesino dolomitico di San Cassiano si è trasformata in una disgrazia che ha distrutto una famiglia unita e stimata da tutti. Fabio e Daniela con il loro figlio erano giunti in Val Badia venerdì. Avevano affittato un appartamento a La Valle, per trascorrere le feste fino al giorno dell’Epifania. Una tradizione quella di concedersi una tregua dalle fatiche quotidiane sulle piste da sci, in una località frequentata ormai da tre anni. Tutti appassionati di discesa.

Fabio Delise era un provetto sciatore. Conosceva quei posti frequentati anche da ragazzo. Ma nel pomeriggio della vigilia di Natale qualcosa è andato storto. La famigliola stava affrontando l’ultima discesa sull’altipiano del Piz Sorega, a quota duemila metri. Avevano appena salutato gli amici con i quali avevano condiviso l’intensa giornata sulle piste. S’erano scambiati gli auguri, Fabio aveva sorseggiato un caffè, forse per ritemprarsi prima di ultimare la discesa. Erano le 16.30, stavano calando le ombre della sera. Una visibilità ridotta, considerato il progressivo scemare della luce. Il peso della stanchezza e la gioia di festeggiare la notte di Natale. Fabio, attrezzato di tutto punto, il casco addosso, le lamine degli sci perfettamente curate, a un certo punto ha distaccato moglie e figlio facendo loro da “guida”. A 50 metri dallo spiazzo che si spinge a ridosso del paesino, il parcheggio a distanza ravvicinata, l’uomo ha deciso di eseguire una breve deviazione, evitando presumibilmente il tragitto finale più pendente. Nell’apprestarsi a chiudere la discesa, all’improvviso ha perso il controllo. Forse tradito, ma questo lo stabiliranno gli inquirenti, dal rimbalzo sui solchi induriti, lasciati a fondo pista dallo spazzaneve. Entrambi gli sci si sono sganciati e il monfalconese è caduto battendo violentemente il volto. Di lì a poco, ecco arrivare il figlio che ha scorto il padre a terra. Quando è sopraggiunta Daniela, notando l’agitazione del ragazzo, ha tenuto a bada la preoccupazione convincendosi che non era nulla di serio, una semplice defaillances. Poi il mondo le è franato addosso. Daniela ha lanciato l’allarme al 118. Una sciatrice ha tentato un primo soccorso. Ha praticato pressioni sulla cassa toracica del ferito per sollecitare la respirazione. L’ha coperto. Intanto sono giunti i carabinieri del soccorso piste della stazione di La Villa e il personale di servizio delle piste. Da Pontives è decollato l’elicottero di Aiut Alpin Dolomites con il medico d’emergenza a bordo. Tutto purtroppo invano. La ricostruzione dell’evento è stata affidata ai carabinieri di La Villa. Sci e scarponi dell’uomo sono stati posti sotto sequestro. La salma di Fabio Delise è stata trasferita nella cappella del cimitero di La Villa, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Daniela e il suo ragazzo sono stati affidati al soccorso spirituale della Croce Bianca dell’Alta Badia. La magistratura, con il sostituto procuratore Giancarlo Bramante, ha disposto ulteriori accertamenti sull’incidente.

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