“Fatta ritrovare” Sofia, la bassotta rapita

La cagnetta era stata sequestrata a una coppia di triestini durante il furto nel loro trullo affittato

Sana e salva in un campo coltivato a fagiolini: è stata fatta ritrovare ieri mattina così Sofia, bassotta di tre anni, rapita a una coppia di triestini in vacanza in Puglia, tra Fasano e Monopoli.

«Poco prima delle otto - racconta Daria Donato, che con Lorenzo Antonini da sabato scorso aveva affittato un trullo ristrutturato a villetta - abbiamo ricevuto una telefonata. La voce di un uomo avvertiva che la cagnetta “era stata individuata” in un preciso campo, e di andare lì per recuperarla». La coppia, angosciata per il sequestro dell’animale, considerata a pieno titolo un componente della famiglia, non se lo è fatto ripetere due volte e con l’aiuto di un uomo del posto ha raggiunto il luogo, in linea d’aria vicino al trullo ma difficile da individuare. «Sofia - aggiunge Donato - era lì, nel campo, libera senza guinzaglio. Vicino c’era una gabbia con altri cani. È in forma, pensiamo abbia avuto da bere e da mangiare in questo arco di tempo lontano da noi».

Quello di Sofia sembra essere stato un sequestro a scopo di “riscatto”, messo in atto martedì mattina dal ladro o dai ladri che, approfittando dell’assenza dei triestini, ha o hanno divelto la porta dell’abitazione, quindi messo tutto a soqquadro e rubato computer, preziosi e altri oggetti di valore. «Gli abitanti del posto - conclude Daria Donata - avevano già dei sospetti su un uomo. Comunque ci hanno fatto capire che è stato merito di chi ha effettuato la telefonata di questa mattina se abbiamo potuto riabbracciare Sofia e che sarebbe stato opportuno dare a lui la ricompensa che avevamo subito promesso a chi ci avrebbe aiutato a rintracciare la nostra cagnetta». Lorenzo Antonini e Daria Donato, autentici animalisti e persone di cuore, scoperto il furto e la sparizione di Sofia si erano immediatamente mobilitati, senza sosta anzitutto per potere rintracciare la bassotta, spargendo la voce, facendo preparare e affiggere manifesti, minacciando di mobilitare ancora di più Polizia, Forestale e Carabinieri, oltre che stampa e volontari locali.

Per fortuna ha funzionato (p.p.g.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo