Fatture del gas gonfiate Acegas fa “mea culpa” e prepara i rimborsi

La multiutility: «Disallineamento fra sistemi informativi» Sarà pure saldato al Comune un tesoretto da 165 mila euro

SAN DORLIGO

È stato un «disallineamento fra sistemi informativi» dell’Acegas Aps Amga a provocare il disguido riguardo il cosiddetto “giallo del gas” di San Dorligo della Valle, i cui residenti si sono visti applicare per mesi il canone comunale sull’utenza del gas, corrispondente al 10% del totale della bolletta, a favore delle famiglie meno abbienti, nonostante il Consiglio comunale avesse da tempo deciso di eliminarlo.

La soluzione del caso, sollevato dal consigliere d’opposizione Roberto Drozina, è arrivata da un comunicato della stessa ex municipalizzata, nel quale si ammette che «a causa di un errore, fra aprile e settembre del 2018, tale canone è stato nuovamente applicato nella consuntivazione ai venditori». I quali, a loro volta, non hanno potuto fare altro che riversarlo sui residenti, il relativo costo. Insomma, rebus risolto. AcegasApsAmga annuncia contestualmente di avere «già provveduto all’individuazione e alla risoluzione dell’anomalia. Pertanto, nelle prossime emissioni di bollette del gas, si ritornerà alla non applicazione del canone – rassicura il testo – e vi sarà anche lo storno dei canoni erroneamente applicati nel periodo aprile-settembre 2018».

Tutto tornerà dunque presto alla normalità, ma restano alcuni interrogativi. Nello stesso comunicato, infatti, AcegasApsAmga precisa di aver conservato a bilancio, in questi anni, cioè in quelli precedenti all’errore informatico, «gli accantonamenti delle somme incassate, che saranno erogate al Comune nel momento in cui l’amministrazione provvederà alla richiesta».

In altre parole, considerando che il Consiglio comunale aveva approvato all’unanimità, nell’ottobre del 2016, il provvedimento che eliminava il canone comunale, questo non si sarebbe più dovuto riscuotere a partire dal gennaio del 2017. Mancano perciò all’appello del bilancio comunale i riversamenti relativi agli anni 2014, 2015 e 2016, corrispondenti a un totale di circa 165 mila euro. E su questo l’ex municipalizzata non ha dubbi: «Tali somme saranno erogate al Comune quando l’amministrazione provvederà alla richiesta». Sul piano pratico, i 165 mila euro non sono arrivati al Comune perché nessuno li avrebbe richiesti. Ua presa di posizione che suscita la reazione di Drozina: «L’importo del canone comunale può essere accertato solo da AcegasApsAmga a consuntivo – precisa – perché quanto riscosso può variare di anno in anno a seconda del numero di utenze nuove o cessate e spetta a quest’ultima darne preventiva comunicazione al Comune affinché questo possa fatturare la cifra corrispondente. Se ne deduce – conclude Drozina – che AcegasApsAmga non ha informato il Comune e che il Comune non ha richiesto alcunché». Un’accusa, quest’ultima, rigettata dal sindaco Sandy Klun: «Il nostro è un Comune piccolo e non è facile seguire tutte le procedure. In ogni caso – afferma – la situazione si è risolta e le cose andranno a posto in breve tempo». —



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