Fdi striglia gli alleati: «Pedocin, che figuraccia»

«Un’autentica brutta figura del Comune». Così Claudio Giacomelli, segretario provinciale di Fratelli d’Italia di Trieste, ha commentato la situazione che si è venuta a creare al “Pedocìn”, lo stabilimento balneare «che - ha ricordato - doveva essere aperto e che invece resterà inesorabilmente chiuso fino ad aprile». A giustificare la decisione dell’amministrazione la caduta di un pezzo di eternit e la necessità di controllare mnuziosamente l’area. Una spiegazione che ha provocato la reazione di Giacomelli: «La nostra proposta dell’affidamento alla Pro Senectute delle aperture invernali del Pedocìn - ha ricordato - serviva a venire incontro ai cittadini, senza aggravio di costi per il Comune. Era un’idea maturata allo Sportello di aiuto per italiani in difficoltà di Fratelli d’Italia - ha aggiunto - sulla quale avevano lavorato gratuitamente anche tecnici specializzati. Abbiamo fatto incontrare gli esperti della Pro Senectute e l’assessore comunale Giorgio Rossi già lo scorso 13 dicembre, con l’obiettivo di organizzare le aperture fin dai primi di gennaio. A quel punto - ha evidenziato il segretario provinciale - il procedimento si è sorprendentemente arenato. Nemmeno una mozione in Consiglio comunale ha smosso le cose. Non ho dubbi che sia caduta una lastra di eternit sulla spiaggia - ha osservato Giacomelli - ma sappiamo anche che il fatto è accaduto probabilmente il 26 gennaio e non certo in questi giorni».
Ieri Fratelli d’Italia ha anche presentato una nuova iniziativa legata a un tema di grande attualità, l’aumento dei canoni Ater. «Diamo inizio - ha spiegato Corrado Tremul, consigliere circoscrizionale - a una raccolta di firme in calce a una petizione popolare che presenteremo in Regione per chiedere una rivisitazione dei conteggi dei canoni di locazione. Abbiamo avuto segnalazioni di spropositati aumenti - ha precisato - in particolare a carico di residenti che hanno gli stessi redditi del passato. L’utilizzo della dichiarazione Isee è un sistema che non ci convince. Abbiamo saputo - ha aggiunto - di triestini che, preoccupati, hanno perso il sonno. Vogliamo dare un segnale perché si riconsideri l’intera situazione e si rivedano i costi».
Giovanni Nasti, del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia, ha detto che «il problema sostanziale è quello di rivedere il Regolamento emanato dal Consiglio regionale perché si aiutino le persone in difficoltà, altrimenti aumenteranno a dismisura le morosità». Due i punti nei quali si effettuerà la raccolta firme: il supermercato Bosco di piazza Goldoni e il Famila di Valmaura. Questi gli orari: domani dalle 16.30 alle 18.30, sabato dalle 10 alle 13. In caso di pioggia la raccolta firme si farà nella sede dello Sportello di aiuto per italiani in difficoltà di via Rismondo 4/a. Fratelli d’Italia, sempre per voce di Giacomelli, esprime infine la necessità che «sull’ipotesi di soppressione del presidio di polizia di frontiera di Opicina si mobiliti la città».
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