Ferriera, impianti sotto la lente. Via all’iter per l’Aia

Giovedì incontro Regione, Comune, Provincia, Ass e Arpa. Cokeria ancora tutta da “risanare”

Scatta, perlomeno nelle intenzioni degli enti territoriali, la fase di preparazione e sorveglianza sul risanamento ambientale dell’area di Servola connesso all’insediamento del Gruppo Arvedi nello stabilimento della Ferriera. Regione, Comune, Provincia, Azienda sanitaria e Arpa si ritroveranno infatti giovedì attorno a un tavolo, come informa l’assessore comunale all’Ambiente Umberto Laureni, per far partire l’iter che dovrebbe concludersi con l’emissione da parte dell’amministrazione regionale dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) a Siderurgica Triestina.

«Giovedì si tratterà in particolare - spiega Laureni - di comparare gli interventi di minima già previsti con il primo Accordo di programma con la situazione di fatto degli impianti all’interno dello stabilimento descritta in una relazione dell’amministratore della società Francesco Rosato nella relazione trasmessa subito dopo la firma del secondo Accordo di programma, quello di novembre e, più in generale, di incominciare a dettagliare le prescrizioni che saranno contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale».

L’articolo 7 dell’ultimo Accordo fissa alcuni degli interventi già individuati necessari ai fini del rinnovo dell’Aia. Sono, per quanto concerne l’altoforno, il revamping completo che riguarda il rifacimento della bocca di carica, dei presidi di aspirazione sul foro di colata e il rifacimento della torre di granulazione della loppa, il ripristino del piano di colata e della macchina a colare, la captazione completa delle emissioni diffuse e il sistema di trattamento dedicato. Per l’agglomerato si prevede il potenziamento del sistema di aspirazione in corrispondenza del rompizolle. Nel settore logistico, la pavimentazione di tutte le aree di messa a parco e delle strade interne allo stabilimento, il confinamento e la copertura delle aree mese a parco, l’adozione di sistemi di contenimento delle polveri durante le fasi di scarico navi, compreso il potenziamento del sistema di irrorazione. Obbligatorie anche captazione e depurazione delle acque meteoriche.

La situazione più delicata sembra essere però in cokeria, sulla quale pesa già un atto di diffida del marzo scorso e dove non è stato fatto ancora alcuno degli interventi di maggior rilievo. Il rinnovo dell’Aia potrà essere ottenuto con un revamping completo che riguarda la sostituzione dei montanti deformati, il rifacimento completo di tutte le porte della batteria, il ripristino degli elementi di refrattario danneggiati, la sostituzione dell’asta spianatrice e il ripristino della funzionalità dei sistemi di pulizia automatica delle tenute delle porte. Ancora, il tamponamento parziale del basamento della torre di spegnimento e il suo adeguamento in altezza, l’automazione delle operazioni di carica dei forni, la captazione localizzata delle polveri nei punti di trasferimento del coke e la captazione completa delle emissioni diffuse e sistema di trattamento dedicato, l’adozione di un piano di manutenzione programmata.

L’Accordo prevede che «Siderurgica Triestina si impegna a comunicare alla Regione la conclusione sugli interventi della cokeria e a non riprendere la produzione di coke, fatto salvo il mantenimento in temperatura per la sicurezza degli impianti prima della verifica ispettiva da parte di Arpa Fvg».

«L’ultima Autorizzazione scaduta a febbraio e le proroghe con cui la Ferriera continua a operare - afferma Laureni - non sono del tutto soddisfacenti. Dovremo essere più scrupolosi riguardo ai picchi di inquinamento sul breve periodo che sono quelli che più allarmano la popolazione e inoltre fin da giovedì dovremo stabilire dei parametri che Siderurgica Triestina dovrà rispettare e che varranno in questa fase ancora di transizione». Lo stesso Accordo afferma anche che «ai fini della continuazione dell’attività, fino all’adozione del provvedimento di rilascio dell’Aia, la Regione potrà imporre al gestore prescrizioni atte a contenere nei limiti di legge le emissioni, all’interno e nelle aree limitrofe allo stabilimento siderurgico, anche mediante temporanee limitazioni dell’attività produttiva qualora tale misura sia ritenuta necessaria, anche in via precauzionale, per la tutela della salute pubblica».

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