Ferriera, una “road map” per la vendita ad Arvedi
Cessione della Ferriera, un altro passo avanti verso la presentazione dell’offerta vincolante da parte di Arvedi a Piero Nardi, commissario di Lucchini in amministrazione straordinaria. Ieri a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico, si è tenuta una riunione che ha visto al centro due punti salienti: da una parte l’analisi della “road map” da percorrere per arrivare alla vendita del ramo d’azienda triestino della Lucchini; dall’altra l’avvio dei lavori per il nuovo accordo di programma che sarà sottoscritto anche dal gruppo cremonese.
All’incontro tecnico hanno partecipato le realtà che lo scorso 30 gennaio sottoscrissero a Villa Madama l’accordo di programma sull’area di crisi industriale complessa di Trieste, punto di partenza per l’intera operazione: c’erano la presidente della Regione Debora Serracchiani, la presidenza dell’Autorità portuale (che aveva firmato l’accordo stesso 43 giorni dopo, una volta ottenute garanzie sulla competenza dell'Authority per la quantificazione e riscossione dei canoni demaniali e sul principio, aveva ribadito allora la Torre del Lloyd, del «chi inquina paga»), la Provincia rappresentata dall’assessore Vittorio Zollia , Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, e lo stesso Nardi.
Analizzato dunque il percorso da seguire per la cessione: nell’ultimo tavolo convocato dalla Regione lo scorso maggio, si era parlato del termine di fine giugno per la proposta vincolante di Arvedi, seguita a fine luglio dal perfezionamento dell’acquisto. Ieri a Roma come si diceva sono stati avviati i lavori per il nuovo accordo di programma che andrà sottoscritto anche da Arvedi. Il gruppo cremonese, come è noto, attraverso la Siderurgica Triestina costituita proprio per la Ferriera è rimasto all’inizio di maggio l’unico in gara per l’acquisizione dello stabilimento: una seconda manifestazione di interesse era stata avanzata da una piccola azienda di Hong-Kong che si appoggiava a un grosso broker cinese, ma la documentazione presentata, anche dopo la proroga dei termini concessa dall’amministrazione straordinaria di Lucchini, era stata giudicata carente.
Nell’incontro di ieri a Roma sono state affrontate anche alcune tematiche tecniche, e «tra i punti su cui il commissario Nardi ha intanto chiesto chiarimenti» - si legge in una nota della Regione - «vi sono anche anche alcuni aspetti ambientali, per i quali sono attese risposte dal ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico».
Un gruppo di lavoro, ora individuato, nelle prossime settimane sarà impegnato nella redazione dell'accordo di programma stesso, «anche in considerazione - precisa la Regione - dei tempi stretti dettati dal commissario per concludere la vendita».
Sulla riunione di ieri intanto interviene la deputata di Forza Italia Sandra Savino, che stigmatizza «un approccio di chi guida il governo del nostro territorio» secondo Savino «di tipo esclusivo verso gli altri soggetti istituzionali non appartenenti alla sfera politica della “ditta” del Pd. Un comportamento del tutto opposto rispetto a quello tenuto dal centrodestra quando era alla guida della Regione». E dunque «nessuno dal Pd e dintorni - chiude la parlamentare azzurra - si permetta di richiamare Forza Italia, e anche le altre opposizioni, a una disciplina di unità di intenti sulla Ferriera, perché il modo di governare tutta la questione dello stabilimento di Servola ha sistematicamente tenuto all'oscuro le parti non appartenenti al perimetro politico del centrosinistra».
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