Ferrovia e banchine elettrificate per un Porto sempre più green

Focus sull’impatto in atmosfera dell’attività legata allo scalo triestino nell’incontro tra Arpa Fvg e Autorità di sistema “A misura di Mare” 
St.ce.

il confronto

Meno emissioni e più sostenibilità: è questa la direzione verso cui intende muoversi il Porto di Trieste. Lo racconta Arpa Fvg con un ciclo di incontri “A misura di Mare”, organizzati con la collaborazione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale – Porti di Trieste e Monfalcone. Ma quali gli impatti delle attività portuali triestine? «Gli effetti del traffico navale e delle attività portuali sulle concentrazioni in atmosfera di inquinanti non è trascurabile, soprattutto nelle aree più prossime alle banchine di attracco delle navi», hanno spiegato ieri i tecnici di Arpa Fvg dal Molo Audace, nel corso del terzo incontro del ciclo. Da recenti studi dell’agenzia infatti, condotti nei comuni costieri tra Grado e Muggia, inclusi Monfalcone e Trieste, «gli impatti emersi delle attività portuali e dal traffico delle navi sulla propagazione in atmosfera di polveri sottili è stimabile in un range compreso fra il 20 e il 50%». Perciò, nell’ottica di incrementare la sostenibilità, le autorità hanno ribadito il loro impegno «nel promuovere iniziative di carattere trasportistico e misure specifiche per il contenimento e la riduzione del carbon footprint e delle emissioni inquinanti». Nello specifico, un’implementazione del trasporto merci su ferrovia, per la riduzione di emissioni del porto e delle arterie stradali, mentre per quanto concerne il contenimento delle emissioni navali, in progettazione un’elettrificazione delle banchine, «che prevede che le navi in attracco al Molo Bersaglieri, Molo V e Molo VII spegneranno i motori e saranno alimentate da corrente elettrica fornita direttamente in banchina».—st.ce.

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