Festa davanti a scuola con fiori e brindisi subito dopo l’esame per i primi “maturi”

Dalla tensione iniziale precedente il colloquio ai consigli ai compagni una volta terminata la prova. «Felicità ma anche un po’ di malinconia» 
Micol Brusaferro
Lasorte Trieste 16/06/21 - Liceo Petrarca, Studentesse Esame di Maturita'
Lasorte Trieste 16/06/21 - Liceo Petrarca, Studentesse Esame di Maturita'

LA PARTENZA



I ragazzi in camicia e cravatta, le ragazze con giacca e abiti eleganti, volti tesi, qualche lacrima per lo stress e poi per la felicità a fine esame. Dentro i docenti, quasi tutti in presenza, interrogano per circa un’ora gli studenti, tra mascherine e sanificazioni che si ripetono dopo ogni colloquio. Fuori dalle scuole genitori o amici pronti con brindisi e fiori per festeggiare un traguardo scolastico e di vita.

Scene dalla maturità 2021, che ieri si sono ripetute un po’ ovunque negli istituti superiori della città. Inizio alle 8.30, per una formula senza scritti, con un maxi orale diviso in quattro parti, che ha impegnato i giovani dopo un anno all’insegna dei tanti mesi trascorsi con la didattica a distanza.

Fuori dal liceo classico Petrarca, sulle scale, tra le prime della giornata a sostenere la prova c’è Asia Negro, supportata da un gruppo di amiche. «Mi sento pronta – racconta – ma credo sia più difficile rispetto al passato, mi preoccupano soprattutto i collegamenti tra materie diverse. Partirò dall’elaborato, sperando che poi, per l’italiano, mi chiedano Leopardi. L’emozione è tanta ma anche la stanchezza, non ho dormito negli ultimi giorni. Appena finirò farò un brindisi con i compagni e poi dormirò un po’. Dopo l’estate – aggiunge – mi preparo a tornare sui libri, vorrei iscrivermi a Psicologia». Vicino altre maturande, che sottolineano come sia «un orale complesso anche per i tanti mesi di dad tra il 2020 e il 2021».

Qualche metro più in su, anche davanti al liceo scientifico Galilei un gruppetto di compagni di classe è pronto a entrare, alcuni per l’esame, altri per ascoltare i commenti dei compagni a fine prova, prima di sostenerla nei prossimi giorni. «Mi fa un po’ paura il fatto di dover collegare insieme più materie – spiega Manuel Zerjal – sull’elaborato invece mi sento sicuro, sulle fasi successive è un’incognita. In questo momento – aggiunge – provo tante emozioni diverse. Da una parte sono contento di finire, perché il rapporto con la scuola è sempre di amore e odio, dall’altra però mi dispiace, c’è un po’ di malinconia, per i compagni che non vedrò più ogni giorno, e per quel clima scolastico vissuto tanti anni insieme. Adesso penso a concludere, poi proverò il test per entrare a Medicina».

Qualcuno vorrebbe assistere ai colloqui, ma le regole impongono un solo accompagnatore per candidato: «Aspetteremo fuori – dicono alcuni ragazzi – per farci raccontare qualcosa da chi ha già finito». Tutto regolare sul fronte del lavoro delle commissioni insediate nei vari istituti. Pochissimi i docenti collegati da remoto, alle prese con quarantene, come in un’aula al Petrarca, dove comunque gli esami si sono svolti senza problemi. Dopo ogni studente gli insegnanti si riuniscono per qualche minuto, per valutare insieme la prova e decidere sul voto finale, che sarà espresso in centesimi. Segue l’igienizzazione rapida dell’ambiente, prima di accogliere il maturando successivo. Tutti indossano mascherine chirurgiche, quelle consigliate dai protocolli del Ministero dell’Istruzione.

I colloqui hanno una durata media di circa un’ora. L’ordine di presenza è stato deciso lunedì, con la consueta estrazione della lettera dell’alfabeto per ogni classe, poi la comunicazione è stata inviata subito ai candidati. Nella giornata di ieri, tra aule e docenti «nessuna criticità da rilevare – sottolinea Marialuisa Veneziano, vicepreside del Galilei – considerando le stesse modalità già sperimentate lo scorso anno». E l’insegnante, impegnata anche in una commissione, ricorda l’assetto del colloquio: «C’è una prima parte – spiega – dedicata all’elaborato che già hanno inviato e che rappresenta il loro cammino all’interno della scuola, la seconda parte è l’analisi del testo, che investe l’italiano, disciplina trasversale per tutti, la terza fase prevede che allo studente venga presentato uno spunto, una frase, un’opera, una foto o un articolo, da cui il ragazzo deve collegare da solo, in autonomia, più materie possibili. La conclusione riguarda i Pcto, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. Ho visto gli studenti – aggiunge – sereni e preparati».

Fuori dal Dante-Carducci sono i genitori i più emozionati. Alcuni, insieme agli amici dei figli, si sono presentati con fiori e bottiglie di spumante: «Stiamo aspettando per festeggiare subito insieme». Prima ancora altre mamme, altri papà, nonni e compagni di classe sono arrivati con regali e mazzi profumati. E poi abbracci, baci e foto ricordo, prima delle attese vacanze.

Ancora giornate di stress invece per chi sosterrà la prova più avanti, come alcune studentesse ferme fuori dal liceo: «Ripassiamo insieme – spiegano – abbiamo l’esame la prossima settimana, speriamo non faccia così caldo, ma non vediamo l’ora di finire, per dimenticare i libri e il computer, e andare al mare». —



Riproduzione riservata © Il Piccolo