Festa del patrono: dubbi sulla data

I Santi Ilario e Taziano sono i patroni della città di Gorizia, e la loro festa si celebra il 16 marzo. Una certezza. O no? Già, perchè se fin da bambini i goriziani imparano più o meno a memoria questa tradizione, a ben vedere le cose non sono proprio così nitide e chiare, e la dimostrazione arriva anche dal fatto che quest'anno, come annunciato nei giorni scorsi, la festività dei patroni verrà anticipata a domani, sabato 15 marzo. Il motivo?
Il fatto che non è mai stata codificata in via ufficiale la festa patronale della città. Ma andiamo con ordine. All'inizio del mese l'arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli ha inviato una lettera al sindaco Romoli, spiegando la necessità di anticipare gli aspetti liturgici e religiosi della celebrazione al sabato. «Secondo prassi corrente di ordine liturgico attinente il tempo quaresimale e la coincidenza delle feste – si legge nella lettera del vescovo -, le norme liturgiche valide per la Chiesa Universale prevedono che la celebrazione della solennità dei Santi Ilario e Taziano, Patroni principali della città di Gorizia, con ricorrenza annuale fissata ordinariamente il 16 marzo, nell'anno 2014 venga ricordata sabato 15 marzo». Una questione di prassi, dunque, legata al calendario liturgico. Tanto che, ha specificato il vescovo, se il provvedimento concerne l'aspetto liturgico, spetta alle autorità civili recepire o meno la variazione per tutti gli altri aspetti, ovvero la festività e la chiusura di scuole e uffici. «È così ho fatto, recependo questo cambiamento e comunicandolo poi al Prefetto, perché mi sembrava importante che la città potesse celebrare come tutte le altre la giornata patronale, con la chiusura delle scuole e degli uffici – spiega il sindaco Romoli -. Detto questo, però, auspicherei che una volta per tutte si stabilisse finalmente anche per Gorizia la festa patronale codificata, in modo da non ritrovarci anno dopo anno in situazioni simili».
Proprio così, perchè il problema, come detto, è che a Gorizia la festa patronale non è stata stabilita in modo ufficiale, come avviene nelle altre città, ma si celebra per “prassi”, e di volta in volta il Comune deve decidere se e quando uffici e scuole restano chiusi.
A sollevare la questione è stato Renato Fiorelli, ex consigliere comunale e una delle grandi memorie storiche della città. «Fino agli anni Ottanta Gorizia festeggiava di fatto Sant'Andrea, e lo faceva il lunedì successivo, in occasione della celebre fiera – racconta -, che era occasione per riempire la giornata di festa. Solo in seguito, su richiesta del vescovo Bommarco all'allora sindaco Scarano, si stabilì di spostare questa sorta di festa patronale in occasione di Sant'Ilario e Taziano. Insomma, come allora sembra che la storia si ripeta, con la Chiesa che in un certo senso interferisce nella vita della società civile. Io credo ci vogliano regole chiare: si stabilisca un giorno per la festa patronale, e quello sia, indipendentemente da quando cade nel calendario, come avviene per tutte le città». Detto ciò, bastava tenere aperti gli uffici che oggi chiuderanno causa patrono per allontanare qualsiasi sospetto.
Marco Bisiach
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