Festa per gli sposini di Lagosta fuggiti in Italia in barca a remi

Un evento raro, celebrato giustamente nei giorni scorsi con i propri numerosi discendenti. Marija e Antun Glumac, due arzilli vecchietti dalmati, hanno festeggiato le nozze di ferro, 70 anni di vita coniugale. Lo hanno fatto nella loro natia isola di Lagosta (Lastovo in croato), nel bel mezzo dell'Adriatico: lui, 90 anni, lei di 86, erano convolati a giuste nozze alla fine di ottobre del lontano 1949. Quell'anno Antun o Tonko come viene soprannominato, era un ventenne di belle speranze, mentre la sua Marija aveva solo 16 anni e mezzo e per sposarsi aveva dovuto ottenere uno speciale permesso dal padre. Alcuni giorni dopo il matrimonio (in chiesa, allora era proibito dal regime ndr.), lo sposo novello era partito per Nikšic, in Montenegro, per espletare i due anni di servizio militare.
Alcuni mesi dopo era nato il loro primo figlio, Kuzma, con il papà che non aveva ottenuto il permesso di recarsi a Lagosta per vedere il neonato. Espletata la “naja”, Tonko era tornato sull’isola e assieme a Marija avevano deciso di fuggire da Lagosta «perché soffocati – hanno detto raccontando la loro storia – dal comunismo jugoslavo, che impediva qualsiasi libertà». Nel 1955, la fuga con il figlioletto di 5 anni: Tonko si era procurato una barca senza vele e motore, remando per giorni verso le dirimpettaie coste italiane. «Abbiamo trascorso due anni in vari campi profughi – ricorda Marija – passando da Udine ad Aversa, nelle vicinanze di Napoli, da Bari ad Altamura. Nel 1957 c’è stata la partenza per il Canada, Paese dove abbiamo vissuto 59 anni e dove sono nati gli altri due figli, Lucija e Jozo. Mio marito ed io abbiamo sempre lavorato e duramente, svolgendo varie professioni». Il primo ritorno a Lagosta (sotto amministrazione italiana tra le due guerre mondiali) dal 1955 era avvenuto 15 anni dopo, quindi ogni due anni. Nel 2017 c’è stato il definitivo rientro nella loro isola, con Marija e Tonko che hanno 3 figli, 7 nipoti e 5 pronipoti.
Godono di buona salute e quotidianamente – dalle 8 alle 9 – sono impegnati a fare ginnastica dal loro medico di famiglia, per poi recarsi puntualmente a messa. «Perché ho scelto Marija? – è Tonko a parlare – ma perché era bella ed io ne ero innamorato. Mi appare bella anche adesso, quasi alla soglia dei 90 anni. Tornassi indietro, la risposerei, non sceglierei mai un’altra donna». Marija, che si occupa del suo orticello dove coltiva fiori e limoni e della vicina chiesetta di Nostra Signora, ha dichiarato che Tonko, ancora in gamba nel suonare l’armonica, è un uomo buono, mai arrabbiato e saggio. «Ci aiutiamo a vicenda, grati al destino che ci unisce da ormai sette decenni. E speriamo di essere assieme ancora per molti anni». Le loro nozze di diamante a Lagosta, da dove nelle giornate limpide si può vedere l’Italia, sono state festeggiate per due giorni, con evento centrale nella trattoria Bacvara, alla presenza di un’ottantina di invitati. —
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