Fiamme nella centrale termica, Conad evacuato

La fuga dei clienti e dei dipendenti è stata da film: carne fresca e surgelati lasciati in cassa, carrelli abbandonati lungo le corsie, foglietti con la lista della spesa rotolati a terra. D’altro canto, con la sirena dell’allarme a urlare, il fumo scuro e le fiamme alte nel locale della centrale termica, disposto però su tutt’altra ala dell’edificio, nel lato sinistro, non si poteva fare diversamente ieri pomeriggio al Conad superstore di via Boito. Per ovvie ragioni di sicurezza.
Nessun ferito, zero intossicati, neppure una lesione al supermercato in senso stretto. Completamente anneriti gli spazi e danneggiato, invece, il motore dell’impianto antincendio dislocato in quel vano defilato, motivo per il quale, nella giornata di ieri, l’esercizio della grande distribuzione alimentare non ha potuto riaprire al pubblico fino alle 18, nonostante le auto che senza soluzione di continuità sfilavano nel parcheggio nel tentativo di rifornirsi al magazzino.
Porte automatiche serrate per quasi tre ore, dunque. Colpa, appunto, del guasto verificatosi attorno alle 15.30 al sistema di sicurezza, le cui origini sono ancora al vaglio dei vigili del fuoco di Monfalcone. Ieri accorsi con grande tempestività in via Boito: due le autobotti e un terzo mezzo utilizzati nelle operazioni, per un totale di otto uomini dispiegati allo spegnimento delle fiamme, di cui il corpo dei pompieri ha ben presto avuto ragione. Restano invece da chiarire le cause del surriscaldamento del motore, raggiungibile attraverso una porta laterale esterna all’edificio e due rampe di scale in metallo: il vano è stato ieri oggetto di sopralluoghi da parte di tecnici e della stessa proprietà.
Al Conad infatti sono accorsi l’imprenditrice Daniela Cola e i gemelli Paride e Samuele Centazzo, impegnati fino all’ultimo a fornire con pazienza delucidazioni alla clientela e a coordinare l’organico. Personale che, uscito in divisa e abiti leggeri, oltretutto impossibilitato a rientrare nel luogo di lavoro, ha giocoforza dovuto ripararsi – su indicazione degli stessi vertici – nell’auto in sosta al parcheggio, sferzato da modeste raffiche di bora ieri in serata.
Qualche cliente, come l’anziana mamma dell’ex vicesindaco Marco Ghinelli, Maria Eletta, si è armata di perseveranza e s’è messa ad attendere il recupero della spesa: «Proprio oggi che mi sono decisa a fare tessera! Avevo il carrello pieno e spero che qualcuno metta al riparo gli alimenti, altrimenti toccherà buttarli – riferisce, manifestando prontezza di spirito –. Per il resto, son cose che possono capitare».
Sulle cause dell’incendio non si sono sbilanciati ieri neppure gli imprenditori Cola e Centazzo, ovviamente più avvezzi a gestire l’azienda che a occuparsi di manutenzioni strettamente tecniche. Una cosa, però, va detta: alla prova concreta, il piano di evacuazione antincendio ha pienamente retto. Peccato, solo, per le spesa rimaste in carrello. Ma oggi si recupererà tutto. —
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