Fidanzata uccisa, Mazzega in aula: "Non merito perdono"

Il Procuratore chiede l'aggravamento della misura cautelare e la conferma della condanna di primo grado. Attesa la sentenza
Francesco Mazzega affiancato dagli agenti
Francesco Mazzega affiancato dagli agenti

TRIESTE. «Non merito perdono. Ho paura anche a chiederlo, vista la gravità di quanto fatto». È il senso del concetto espresso da Francesco Mazzega oggi venerdì 29 novembre in una dichiarazione spontanea resa prima che la Corte d'Assise d'Appello di Trieste si ritirasse in camera di consiglio per decidere se confermare o riformare la sentenza di condanna pronunciata in primo grado nei suoi confronti dal Gup del tribunale di Udine. Il processo si sta celebrando per l'omicidio di Nadia Orlando, 21 anni, di Vidulis di Dignano, soffocata la sera del 31 luglio 2017 a poca distanza da casa: Mazzega, 38 anni, vagò in automobile con il cadavere della donna al fianco per l'intera notte prima di costituirsi la mattina successiva recandosi nella caserma della Polstrada.

Nelle dichiarazioni rese oggi venerdì 29 novembre, Mazzega - assistito dagli avvocati Federico Carnelutti e Mariapia Maier - ha ribadito alcuni concetti già espressi proprio davanti al giudice di primo grado: non si capacita di quanto ha fatto e non sa come possa essere accaduto. L'uomo ha aggiunto di non riuscire nemmeno a sentir pronunciare più il suo nome, ora associato a un fatto tanto grave.

Per la famiglia di Nadia Orlando, secondo quanto riferito dal loro legale, l'avvocato Fabio Gasparini, si tratta di «dichiarazioni abbastanza generiche, frasi di circostanza ancora del tutto insufficienti perché non spiegano i fatti».

Stamattina in aula il Procuratore generale ha chiesto l'aggravamento della misura cautelare per Mazzega, durante l'udienza fissata per le repliche delle parti. La Procura generale ha anche ribadito la richiesta di conferma della sentenza di primo grado con condanna a 30 anni di reclusione e, al termine, 3 anni di libertà vigilata. La Corte si è quindi ritirata in camera di consiglio. La sentenza è attesa per il pomeriggio di oggi venerdì.

Riproduzione riservata © Il Piccolo