Fievoli era stato assessore di un comune trevigiano

TREVISO. Fabrizio Fievoli da giovane era scampato alla morte per miracolo dopo uno spaventoso incidente in moto lungo la Provinciale opitergina: da allora si era sempre dato da fare per la sicurezza sulle strade.
Il consigliere comunale leghista, 46 anni da compiere, aveva un legame forte con Trieste. Si divideva infatti tra la casa in via Chiesiol a Mansuè (Treviso) e la moglie - triestina appunto - Rossella Chinelli, e la loro bambina, che risiedono nel capoluogo regionale del Friuli Venezia Giulia.
Risale al 2004 il matrimonio con Rossella, classe 1968. Compiuti gli studi, la donna si era poi trasferita a Parma per studiare Veterinaria, laureandosi nel 1994. Un amore per gli animali che è infatti diventato professione: dopo varie collaborazioni con colleghi noti a Udine e Trieste, come Schiavi e Cattalan, Chinelli ha aperto uno studio professionale individuale, specializzandosi in piccoli animali e lavorando anche come informatore medico-scientifico.

«È una professionista molto amata e stimata in città - commenta a Trieste Giorgio Cociani del Gattile -; siamo molto dispiaciuti dell’accaduto. Rossella, che ha da sempre un’autentica passione per i gatti, possiede uno spiccato spirito animalista. Questo l’ha portata a collaborare già da molti anni con varie realtà locali, come la nostra e l’Enpa, dando così una mano ai volontari».
Fievoli, invece, nella vita aveva svolto diversi lavori. Attualmente era consulente aziendale nel settore del recupero crediti. Percorreva quel tratto di autostrada almeno due volte a settimana e lo conosceva quindi benissimo.
Fabrizio Fievoli era molto conosciuto a Mansuè dove per dieci anni era stato un severo e attento assessore all'ambiente e alla sicurezza. Nel 2014 si era candidato a sindaco: i cittadini non lo avevano premiato con il loro voto e ne era rimasto visibilmente deluso, ma non per questo aveva smesso di essere battagliero. Si era infatti adattato alla posizione di consigliere di opposizione e cercava sempre di portare il suo contributo.
Negli anni da assessore si era battuto molto contro gli “ecofurbi”, coloro che abbandonano i rifiuti lungo i fossi e le strade, arrivando a frugare tra le immondizie abbandonate per rintracciare i colpevoli. A Fievoli si deve l'introduzione degli speed check per il controllo della velocità: l’obiettivo era infatti ridurre la velocità senza fare cassa con le multe. Fievoli era un militante storico nella Lega Nord.
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