Film per la pace, vincono Spagna e Canada

MEDEA
«Grazie Medea per aver ideato il festival 'Un film per la pace', che permette a molti registi sconosciuti, di proporre al pubblico le loro opere con cui educare e sensibilizzare le coscienze, squarciare il muro dell'indifferenza e rompere le catene del silenzio su un tema così importante». E' stata questa la parte più significativa del commento, espresso davanti a circa 1500 persone assiepate sul piazzale dell’Ara pacis, dei registi spagnoli Enrique Garcia e Ruben Salazar, che con il loro film di animazione "Daisy Cutter" (tagliatrice di margherite), si sono aggiudicati, ex aequo, il primo premio della 6.a edizione del festival cinematografico internazionale organizzato dal Comune di Medea assieme alla Provincia e alla Windcloak Film production. Primo premio condiviso con il lungometraggio canadese "La donna che canta", del regista Denis Villeneuve, assente per motivi di lavoro nel momento della cerimonia di premiazione, che si è tenuta davanti al monumento prtrima dell'inizio del "Concerto per la pace nel mondo". La giuria ha deciso di porre a pari merito i due film visto l'alto valore contenutistico ed estetico delle due opere. "Questa edizione è stata sicuramente quella che ha fatto fare un deciso salto di qualità al festival - ha commentato con soddisfazione il direttore artistico Enrico Cammerata - considerando che sono state presentate 141 opere di registi provenienti da 34 Paesi sparsi su tutti cinque i continenti, mentre la proiezione dei film vincitori e una seconda premiazione verrà effettuata il 27 ottobre a Londra. Passando alle altre opere premiate, il premio speciale Acqua il bene di tutti è andato al film "Acqua e pace", proveniente dalla regione Lazio. Inoltre la giuria del circuito delle scuole ha assegnato alllo stesso film ex aequo il premio speciale come miglior film cortometraggio consigliato alle scuola. Premio condiviso col lungometraggio "Auschwitz is my teacher", proveniente dal Trentino Alto Adige, che mostra un gruppo di ragazzi di diversa nazionalità che si ritrovano ad Auschwitz per parlare di pace.
Edo Calligaris
Riproduzione riservata © Il Piccolo