Fim-Cisl: in un anno persi a San Giorgio 250 posti

SAN GIORGIO DI NOGARO. Persi circa 250 posti di lavoro nel settore metalmeccanico e siderurgico nell'ultimo anno e mezzo nella zona industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro, mentre altri 150...

SAN GIORGIO DI NOGARO. Persi circa 250 posti di lavoro nel settore metalmeccanico e siderurgico nell'ultimo anno e mezzo nella zona industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro, mentre altri 150 sono a rischio per la vicenda Palini e Bertoli Evraz. A denunciarlo è la Fim Cisl, che chiama in campo la politica per un'azione sinergica a sostegno dell'area più importante della regione Fvg, al fine di non perdere anche quelle aziende del settore che non risentono della crisi e rappresentano un valore per questa zona industriale continuando a investire nella propria attività, vedi Meetinvest, Tecnosider, Marcegaglia, Aussafer, Nunki Steel e Ralc.

La Fim Cisl, ha ufficializzato ieri l'apertura a San Giorgio dello sportello del settore metalmeccanico- siderurgico, mentre il sindaco Pietro Del Frate, ha annunciato l'avvio dei contatti con Regione, sindaci, sindacato, industriale, associazioni delle piccole e medie imprese e di tutti i soggetti portatori di interesse, per creare un' osservatorio per l'occupazione e le attività industriale della Bassa friulana e del Friuli Venezia Giulia. Del Frate, lodando l'iniziativa della Cisl sullo sportello che “servirà a monitorare e capire meglio come affrontare la crisi”, ha ribadito l'importanza della Ziac per la regione sia in termini occupazionali che economici, soprattutto nel settore del metalmeccanico e siderurgico.

Roberto Muradore, segretario generale della Cisl di Udine, ha affermato che «oggi c'è bisogno degli stessi intendimenti che hanno portato al Patto territoriale, cioè riunire tutti i portatori di interesse e le intelligenze, per capire cosa e come fare per il futuro: mettersi insieme per fare qualcosa! L'Aussa Corno è un'area sistema unica in tutto il Nord Italia: c'è l'autostrada, la ferrovia, il porto, oltre alle telecomunicazioni, ma sono infrastrutture che vanno migliorate: va fatto il nuovo raccordo ferroviario e l'allacciamento stradale, per valorizzarla. E bisogna dragare: serve lavoro e non solo chiatte per i trasporti! La politica può rendere attrattivo un territorio con fatori competitivi di contesto. Servono un assessore regionale specifico per l'industria e uno per l'agricoltura e terziario, per le tante cose da fare». Francesco Barbaro, provinciale Fim, ribadendo l'importanza della Ziac con i suoi 3mila addetti, ha elencato le crisi senza speranza di Vem (30 in Cig per procedura concorsuale), della Fc Impianti (70), della Naomi Kult (15 tutte donne), della Paolini Impianti (25)della Battistella Tecnology (30), Fv Beltrame (12), e della Beker e ex Magona. Sono intervenuti diversi delegati e il responsabile Fnp, Paravano. Ha concluso, il segretario regionale Sergio Drescig, che ha fato il punto delle crisi in provincia.

Francesca Artico

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