Finisce un’epoca, chiude la “Casa della lana”

Ancora qualche mese, poi quella porta si chiuderà per sempre, e per tanti goriziani sarà come perdere un punto di riferimento. Perché la “Casa della lana”, lo storico punto vendita di via Garibaldi che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo chiuderà i battenti, è stata per oltre 30 anni la casa di tutti coloro che della lana hanno avuto bisogno. Chissà quanti maglioni, quante coperte e quanti mille altre cose sono “nate” proprio a partire dai vecchi scaffali del negozio, che dentro profuma ancora degli empori di una volta, quelli della Gorizia città del commercio, della quale con la “Casa della lana” se ne andrà un altro pezzettino.
«Vado in pensione e con me finisce anche l’attività del negozio, visto che non ho trovato qualcuno disposto a portarlo avanti», racconta, timidamente, la storica titolare Marisa Causer. Il suo nome è conosciutissimo, a Gorizia, specie in quelle famiglie dove le donne realizzano personalmente abiti e prodotti in lana. La materia prima l’hanno sempre potuta trovare in centinaia e centinaia di qualità e varianti diverse, in via Garibaldi, assieme alle preziose e insostituibili macchine da cucire, che la signora Causer ha iniziato a vendere quasi 37 anni fa. «Era il 1975 e decisi di aprire quest’attività perché la lana mi piaceva molto e mi ero resa conto che a Gorizia mancava un negozio dove le persone potevano rifornirsi – racconta Marisa Causer -. Allora il negozio era al civico 10, poi mi sono spostata al 16, dove ci troviamo tutt’ora. Ricordo che fin dall’inizio ottenemmo un grande successo, perché a Gorizia eravamo gli unici: avevamo tantissimi clienti, molti dalla Slovenia, dove negozi come il mio erano praticamente inesistenti».
Oltre al lavoro dietro al bancone, Marisa partecipava alle fiere nell’allora Jugoslavia ed Est Europa, oltre a essere tra le protagoniste di eventi affollatissimi come Expomego e Flash Moda, qui a Gorizia. Erano gli anni d’oro del commercio goriziano. «Poi con l’arrivo dell’euro tutto è cambiato e diventato difficile: per noi commercianti e per la gente, che ha sempre meno soldi». Ma indietro non si torna, e così per respirare ancora quel profumo buono di scaffali pieni e lane pregiate, i goriziani hanno ancora pochi mesi. «Poi chiuderò, con malinconia – conclude -, pensando ai tanti clienti che mi hanno accompagnato in questi anni, che ringrazio di cuore, e che oggi mi chiedono ogni giorno: “Marisa, ed ora dove andrò a comprare la lana?”».
(m.b.)
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