Fiume, 50 edifici da demolire per far posto alla ferrovia

Pubblicato lo Studio di impatto ambientale del progetto di potenziamento della tratta fra Škrljevo e Giordani. I paletti del Dipartimento dei beni culturali



Mira a contribuire allo sviluppo dell’area di Fiume e del suo porto il progetto di risanamento e di costruzione del secondo binario della ferrovia Škrljevo–Fiume–Giordani (Jurdani), un troncone di 27,5 chilometri che abbisogna di urgente modernizzazione: l'attuale segmento, a binario unico, non è infatti più in grado di sostenere gli attuali volumi di traffico su ferro sia per la movimentazione dei passeggeri sia per quella merci. I lavori - la cui spesa è stimata in quasi 270 milioni di euro - dovrebbero partire nel 2022 per concludersi in quattro o cinque anni. E non si tratterà di un’operazione facile.

Intanto è stato reso pubblico sul sito del ministero lo Studio di impatto ambientale: nel documento è prevista la demolizione di un'ottantina di immobili, di cui circa 50 in varie aree della città di Fiume. Si tratta di costruzioni di proprietà sia privata che statale a uso residenziale o commerciale, che dovranno venire rase al suolo per il raddoppio di binari, imprescindibile per il potenziamento della tratta che è parte integrante del Corridoio Mediterraneo.

L’iter prevede per l’anno in corso lo studio geodetico e la soluzione dei nodi giuridico-patrimoniali connessi agli immobili: nel contempo si passerà all'acquisto dei beni di proprietà privata, il cui valore andrà stabilito dai periti. Intanto a Fiume si sta eseguendo il monitoraggio del sottosuolo e da alcuni giorni nel rione di Scoglietto – in pieno centro – sono in atto i lavori preliminari per la costruzione di un secondo ponte ferroviario e di una nuova stazione.

Il tratto ferroviario compreso tra Fiume e Škrljevo annovera oggi un solo terminal, quello di Pecine, mentre tra Fiume e Mattuglie c’è una sola stazione: per questo il progetto ne prevede altre 23. In zona Zagrad (Fiume) la ferrovia sarà sotterranea, una novità per la Croazia. Inoltre, data la complessità del terreno, il progetto prevede la costruzione di 13 cavalcavia, 18 sottopassaggi, 5 passaggi a livello e 15 passaggi pedonali. L’intera documentazione progettuale andrà completata entro l’anno.

Nel progetto sono coinvolti - e già annunciano altolà su alcuni punti - anche gli esperti del Dipartimento fiumano alla Conservazione, giacché un altro problema è costituito dal fatto che la ferrovia tocca aree in regime di tutela. La direttrice del Dipartimento, Biserka Dumbović Bilušić, ha detto che andrà prestata grande attenzione per non arrecare danni al patrimonio storico–architettonico di Fiume: «La ferrovia così come progettata – ha precisato – avrà conseguenze non solo per alcuni edifici d’importanza storica, ma in generale per l’intera città. Per questo abbiamo espresso parere contrario ai cavalcavia, chiedendo soluzioni alternative».—



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