Fiume, pronto nel 2018 il molo container costruito dagli italiani

Ma la licenza d’uso della struttura sarà rilasciata solamente dopo la realizzazione del collegamento con l’autostrada
Il proto di Fiume
Il proto di Fiume

FIUME. È giunta a metà strada la realizzazione del secondo scalo contenitori a Fiume, quello di Riva Zagabria, progetto affidato al consorzio italiano composto da Grandi Lavori Fincosit, Nuova Co.Ed.Mar e Costruzioni Giuseppe Maltauro. L'investimento, pari a 70 milioni e 600 mila euro, fa parte di Fiume Gateway, progetto teso a potenziamento e modernizzazione del porto fiumano, con il supporto della Banca mondiale.

 

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Il proto di Fiume

 

Dalle notizie che arrivano dall' Autorità portuale di Fiume, il nuovo terminal - della lunghezza di 400 metri - dovrebbe essere portato a compimento nel giugno del 2018. Quella data non significherà l'automatica entrata in funzione della struttura: infatti la licenza d'uso sarà rilasciata solo quando verrà costruita la statale D403, strada lunga 2 chilometri e mezzo, che allaccerà lo scalo di Riva Zagabria e la Tangenziale di Fiume, a sua volta collegata all'autostrada Fiume-Zagabria.

Secondo gli addetti ai lavori, il terminal risulterà operativo non prima del 2020, con la data dell'inaugurazione che potrebbe slittare addirittura di qualche anno. A prescindere dall'anno in cui le navi portacontenitori cominceranno ad attraccare in questa zona dirimpetto alla parte terminale del Molo longo, i lavori di approntamento dello scalo vanno avanti senza intoppi.

 

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Il proto di Fiume

 

A metà settimana, nel vicino molo Bratislava, è stato prodotto il 25esimo dei complessivi 49 cassoni cellulari in calcestruzzo, che comporranno il terminal. Ciascun cassone è lungo 20,8 metri, largo 11 e alto 22,9 metri, per un peso che raggiunge le 4 mila tonnellate.

Contemporaneamente alla posa degli enormi cassoni, si sta procedendo alla demolizione del citato molo Bratislava, ossia del suo segmento conclusivo, operazione che va portata a termine per arrivare dagli attuali 8 ai progettati 20 metri di pescaggio lungo tutta la banchina. L'abbattimento di parte del molo viene attuato da una speciale nave, la Guang Rong, che quotidianamente estrae dal mare tra le 4 e le 5 mila tonnellate di materiale. Il pescaggio di 20 metri garantirà l'attracco alle più grandi portacontenitori, profondità che pochi empori mediterranei possono vantare.

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