Fiume, scontro in pista con un cervo: grave motociclista

FIUME. Una bravata finita molto male. Si trova in coma farmacologico all'ospedale di Susak, a Fiume, un motociclista di Bolzano, di 33 anni, che nella tarda serata di sabato in sella alla sua moto ha voluto fare un paio di giri senza autorizzazione nel motodromo di Grobnico (Grobnik), impianto a un paio di chilometri a Nordest del capoluogo quarnerino che per più di dieci anni ha ospitato prove del campionato mondiale di motociclismo.
L'uomo è entrato in pista privo di alcun permesso. L’impianto non era illuminato: così il motociclista non ha potuto far nulla per evitare l'impatto contro un cervo che ha attraversato la striscia di asfalto proprio mentre la due ruote transitava in quel punto ad alta velocità. Violentissimo lo scontro, il centauro ha riportato ferite gravi al punto da costringere i medici fiumani a optare per il coma indotto, nel tentativo di mantenerlo in vita.
Intanto sono emersi dettagli sull’incidente, avvenuto intorno alle 23.50. Il motociclista italiano era giunto a Grobnico assieme a un gruppo di amici per partecipare a una gara in programma domenica. A un certo punto ha deciso di entrare abusivamente nell'impianto per compiere al buio alcuni giri. La sua Honda è filata veloce per diversi chilometri, ma poi come detto la pista è stata attraversata da un cervo (gli animali selvatici non sono affatto rari nel Grobniciano).
Nell’impatto l'animale è stato ucciso all'istante, il bolzanino è rimasto esanime al suolo. A dare l'allarme sono stati i suoi amici che hanno chiamato polizia e Pronto soccorso giunti dopo pochi minuti. Non è al momento ancora chiaro come l'italiano sia riuscito a entrare nella struttura, controllata 24 ore su 24 da vigilanti. Sul caso sta indagando la polizia fiumana, che ha emesso un breve comunicato rilevando come il centauro di Bolzano sia giunto a Grobnico assieme a una comitiva di centauri e abbia deciso incautamente di percorrere la pista avvolta nella più completa oscurità, illuminata soltanto dal faro della moto in movimento. Al momento dell'incidente, l’uomo era solo in quanto nessuno dei suoi connazionali aveva voluto seguirlo nell’impresa.
«Non è mai accaduto nulla di simile in questo motodromo costruito nell'ormai lontano 1978 - ha dichiarato il direttore dell'impianto, Zdenko Santic - purtroppo l’uomo ha pagato duramente la sua imprudenza. Sappiamo che si trova in condizioni critiche al nosocomio di Susak, è stato operato e i medici si stanno adoperando al massimo per salvargli la vita». Ma «guidare in quelle condizioni - ha voluto aggiungere Santic - è assolutamente proibito e chissà come gli è venuta una simile idea. Noi siamo preparatissimi all'eventualità di incidenti in fase di gara, ma davanti a simili comportamenti siamo impotenti».
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