Fiume sfida la capitale Zagabria ed espone il vessillo storico

Lo scorso anno il governo aveva respinto la richiesta di ripristino della bandiera Il Comune attende ancora la pronuncia del Tribunale amministrativo sul ricorso



A 360 anni di distanza da quando l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo conferì lo stemma alla città di Fiume, lo storico vessillo fiumano è stato srotolato dal balcone del Palazzo municipale situato lungo il Corso, la principale passeggiata cittadina. È stato come lanciare una sfida a Zagabria, la capitale croata dove hanno sede le principali istituzioni statali mai particolarmente sensibili verso Fiume e la sua storia, considerata poco in sintonia con la croaticità del Paese.

L'anno scorso il ministero croato della Pubblica amministrazione, dopo anni di silenziom aveva respinto la richiesta della Città di Fiume di ripristinare ufficialmente il plurisecolare gonfalone di colore cremisi, oro e indaco. La richiesta si basava sulla delibera bipartisan della munipalità fiumana del 2016, in cui centrosinistra – al potere – e centrodestra avevano approvato la reintroduzione ufficiale dello storico stendardo. C'era però bisogno del sì di Zagabria, che invece aveva bollato il tricolore fiumano come uno dei simboli dell'irredentismo italiano dimenticando volutamente che quella bandiera garriva ben prima dell'amministrazione di Roma in riva al Quarnero. Già nel 1998, e dunque più di vent’anni fa, il parlamentino municipale aveva accettato una sorta di compromesso su stemma e bandiera, con aperture non indifferenti nei riguardi degli antichi simboli e dopo che per lunghi decenni le autorità jugoslave avevano voluto cancellarli, azzerando il passato della città o condannandolo alla stregua di un qualcosa di sbagliato. Anche allora il competente dicastero si era rifiutato di accettare quel gonfalone, rilevando che - in base al regolamento - per le città si doveva adottare un solo colore, e non tre come è nel caso di Fiume.

Da quel momento è stato un ininterrotto ping pong tra Zagabria e Fiume, con quest’ultima che comunque continuato a insistere su stemma leopoldino e tricolore. Dopo la bocciatura del 2018, l'amministrazione comunale si è rivolta al Tribunale amministrativo di Fiume, chiedendo la cancellazione della delibera ministeriale. A un anno di distanza, non è ancora arrivata risposta.

Ma a prescindere da questo, la bandiera fiumana è stata ancora una volta esposta dal principale palazzo della città. In attesa che prima o poi il tricolore con l'antico stemma sia ripristinato, la città dell'aquila bicipite si appresta a celebrare il suo patrono, il predetto San Vito, la cui festa ricorre il 15 giugno. In città è stato preparato un ricco programma di eventi, con appuntamenti culturali, religiosi, sportivi e di altro genere. I festeggiamenti in onore di San Vito saranno dedicati principalmente ai cinquant’anni di istituzioni dell'Arcidiocesi di Fiume. —



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