Fiumicello attende in silenzio. Domenica la fiaccolata

TRIESTE Telefoni muti o che squillano a vuoto, nessuna comunicazione ufficiale o fatta trapelare: il piccolo centro di Fiumicello si è chiuso nel silenzio. D'altronde, il sindaco, Ennio Scridel lo aveva annunciato, dopo aver manifestato molta disponibilità: «Da venerdì non interverremo più, ci rivediamo domenica per la fiaccolata». È stato di parola.
Nemmeno l'improvvisa notizia del rientro della salma di Giulio Regeni, programmata per sabato intorno alle 13 a Roma, con largo anticipo su quanto si prevedeva nella Bassa Friulana, convince a rompere il muro di silenzio. Soltanto l'assessore all' Istruzione, Bruno Lasca (marchigiano e non friulano), risponde al telefono, ma per esprimere sorpresa nell'aver appreso dell'arrivo della salma (e dunque dei genitori) e per sottolineare che bisognerà in qualche modo organizzare una accoglienza per la famiglia.

Ma oggettivamente, le notizie sono poche e frammentarie, il sindaco è in contatto con la prefettura di Udine e, sembra, anche con la Presidenza del Consiglio, per capire tempi e luoghi. Forse occorrerà attendere l'arrivo all'aeroporto Leonardo da Vinci e il trasferimento a La Sapienza per gli esami autoptici. Conclusi questi (sabato, oppure lunedì), solo dopo il nulla osta del magistrato il corpo di Giulio potrà fare rientro in Friuli, e con esso i genitori Claudio e Paola. In aereo fino all'aeroporto di Ronchi dei Legionari, a non più di cinque chilometri da Fiumicello, oppure via terra, un viaggio di almeno sei ore.
È invece unanimemente confermata la proclamazione del lutto cittadino per domenica (ma in realtà è in atto già da giovedì). Alla messa del mattino si parlerà inevitabilmente della tragedia che ha colpito tutti i cinquemila abitanti del paesone friulano. Poi, la fiaccolata nel pomeriggio, alla quale qualcuno spera possano partecipare gli stessi genitori, nonostante i tempi stretti e lo spirito di questi.
Né Claudio né Paola sono nati qui, entrambi vengono da comuni distanti pochi chilometri, ma a Fiumicello ci vivono da tanti anni e si sono integrati molto bene. Non è un caso se nell'ultimo messaggio inviato dall' Egitto a un amico, proprio Paola si preoccupava del dolore che la tragedia di Giulio causava alla comunità.
Tra le persone che la signora Paola ha contattato c'è anche Fabio Luongo, ex compagno di scuola di Giulio, rimasto suo amico nel tempo, per capire il tipo di collaborazione tra il figlio e il quotidiano il Manifesto, come ha detto lui stesso. Giulio ha lasciato il segno.
Anche a Trieste, dove frequentò i primi due anni dal liceo «Petrarca». E l'istituto non lo ha dimenticato: venerdì alle 12 è stato osservato un minuto di silenzio e gli studenti stanno organizzando una serie di manifestazioni di solidarietà e vicinanza alla famiglia Regeni per quel ragazzo di cui vengono sottolineati «gioia di vivere, curiosità intellettuale, carica umana». I docenti e chi lo ha avuto come allievo, hanno espresso «piena vicinanza» alla famiglia. La dirigente scolastica, Cesira Militello, ha annunciato che Giulio sarà ricordato anche nella prossima Assemblea d'istituto, il 22 febbraio.
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