Flashdance, Alex Owens: "Alex mi è entrata nel cuore"

TRIESTE
Debutto alla grande per Flashdance, il musical, prima produzione da tour della Stage Entertainment Italy, in scena al Rossetti fino al 6 febbraio. Il ruolo di Alex Owens, la ragazza di Pittsburgh che di giorno lavora in un’acciaieria, e sogna di entrare nella scuola di danza più prestigiosa della sua città, è affidato, a teatro a Simona Samarelli.
L’ultima volta che l’abbiamo vista allo Stabile era Ulla, la svedese mozzafiato di “The Producers”. “Da allora ho fatto un bel cambiamento, spiega la Samarelli. Da svedese biondo platino, ora ritorno mora e riccioluta! Sono davvero felice di tornare a Trieste perché solo qui ho trovato un pubblico preparato, che esige qualità. Mi rendo conto che questo rappresenta una sfida, ma recitare con un pubblico così è davvero appagante”.
Come ha conosciuto Alex?
“Ho visto più volte il film nella mia vita. Per me è un cult. Quando ho iniziato a studiare il personaggio ho fatto un lavoro certosino. Il film ha sviluppato dei punti che nello spettacolo richiedono una drammaturgia maggiore. Noi abbiamo lavorato sul copione andato in scena a Londra cercando di aggiungere qualcosa in più".
Come ha costruito la sua Alex? Cosa c’è di suo?
“Alex mi è entrata nel cuore. Mi ci sono avvicinata con i ricordi di allora, quando ero una ragazzina con la passione per il canto e la danza. Conservavo l’idea di questa ragazza che rincorreva il suo sogno e che si vestiva in un modo molto particolare, che ha influenzato i giovani di tutto il mondo. Mi ci sono avvicinata non scopiazzando, ma cercando delle emozioni parallele. In realtà ho molto in comune con il personaggio. Io non ho mai lavorato in fabbrica ma ho fatto molti sacrifici e rinunce per raggiungere un buon livello nel mio lavoro e prendo anche io le decisioni di pancia, come fa lei”.
Flashdance conta su un impianto scenico di altissimo livello.
“E’ stato studiato bene, hanno creato una macchina complessa, ma funziona benissimo. Tutti coloro che vi hanno lavorato,hanno portato a un risultato davvero sbalorditivo, dalla band, che suona dal vivo, ai costumi, alle scenografie e alle luci, hanno dato tutti il massimo. E per me è importante che le maestranze siano italiane perché anche qui si stanno formando dei giovani che lavorano con enorme professionalità”.
Ripensando al film, una delle scene che sono rimaste più vive nell’immaginario collettivo è quella in cui su Alex scende una cascata d’acqua. L'abbiamo rivista anche a teatro.
“Certo, non nascondo che inizialmente è stata problematica perché mi veniva versata acqua fredda addosso e si può solo immaginare, nei giorni in cui avevo due repliche, quanto fosse rischioso per me farmi due docce fredde in scena. Ora invece abbiamo trovato il modo per intiepidire l’acqua ed è molto più piacevole".
Questo spettacolo richiede molto dal punto di vista della danza, anche perché mescola stili diversi.
“Flashdance non prevede il tip tap, che è presente in moltissimi musical, ma richiede una base di danza classica, moderna, e contemporanea. A tutti i ballerini è stata richiesta la base classica. Ma a sorpresa, per questo spettacolo, è necessaria anche una preparazione atletica. C’è una fisicità mascolina nel portamento e nei passi, anche nel film, che io ho cercato di riprendere. Durante le prove la coreografa mi ha fatto fare un allenamento atletico per potenziare il fiato e per preparare i muscoli".
A parte le hits come “Maniac”, “What a Feeling” o “Gloria”, lo show ha delle canzoni inedite, molto più in stile musical.
“Inizialmente, pur trovandole molto belle, con alcune ho avuto difficoltà. Cantandole si rivelano molto difficili perché hanno una metrica e una dinamica musicale particolare. Sono ingannatrici perché ascoltandole sembrano piacevoli ma possono sembrare più semplici di quanto si rivelino per noi che le dobbiamo interpretare”.
Cosa le sta dando questo musical?
“Ogni spettacolo mi da tanto. In questo ho un personaggio di pancia, che mi da molto a livello di energia”.
Se il pubblico volesse vestirsi a tema cosa consiglierebbe?
“Body e scaldamuscoli per tutti, magari con una parrucca nera”.
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