Forno crematorio in stand by Bocciata la prima proposta

Il Comune l’ha ritenuta non adeguata. Il sindaco Ziberna: «Valuteremo altre idee Rimane in piedi l'opzione transfrontaliera. È un progetto in cui crediamo molto» 
Bumbaca Gorizia 25_07_2019 Cimitero Centrale zona nuovo Crematorio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 25_07_2019 Cimitero Centrale zona nuovo Crematorio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



«Si ritiene di non poter valutare positivamente la proposta in quanto non completa secondo i contenuti minimi previsti dalla specifica normativa».

Questo, in sintesi, il giudizio con cui la giunta comunale ha “bocciato” il primo progetto, proveniente da una ditta privata, relativo alla realizzazione di un impianto crematorio presso il cimitero centrale. La partita, però, non è affatto chiusa ed è lo stesso sindaco, Rodolfo Ziberna, a rilanciarla. «Non è l’unica proposta arrivata in Comune – evidenzia – e rimane aperta l’opzione transfrontaliera anche se, ovviamente, considerando che si tratta di due Stati diversi dovranno essere superate alcune problematiche legislative e burocratiche».

Considerando la volontà di dotare in tempi brevi il territorio di un servizio sempre più richiesto si sta cercando di capire qual è la strada più veloce per la realizzazione dell’impianto. «Come ho già detto, oggi i goriziani devono attendere parecchio tempo per portare il congiunto a Trieste con disagi e costi aggiuntivi - il ragionamento del primo cittadino -. Quindi, l’idea di un project financing, con un investimento privato è la soluzione a mio avviso più adeguata ma dobbiamo verificare se, per accelerare i tempi, non sia il caso di attivare la “partita” transfrontaliera riprendendola in un secondo momento. L’obiettivo sarebbe quello di attivare l’impianto entro il 2020 e auspico, quindi, che le proposte in itinere possano diventare concrete e risolutive. Gli uffici competenti, che hanno esaminato la proposta respinta ne stanno valutando un’altra analizzando sia la fattibilità economico gestionale del progetto sia quella fondamentale legata all’aspetto tecnico».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore comunale ai Servizi cimiterali, Ferdinando De Sarno. «Le richieste di cremazione delle salme sono sempre più numerose – sottolinea – e, in futuro, cresceranno ulteriormente. È quanto mai necessario, quindi, che anche l’area del Goriziano venga dotata di questo servizio e come Comune stiamo facendo tutti i passi necessari perché ciò avvenga».

Oggi, infatti, tale servizio non è attivo a livello provinciale, per cui coloro che non intendono seguire le tradizionali e ordinarie procedure di seppellimento e tumulazione sono costretti a rivolgersi a strutture esistenti fuori provincia, come Cervignano del Friuli, Udine, Spinea e Gemona. «La realizzazione di un impianto crematorio a Gorizia – si legge in una recente delibera – consentirebbe di contenere e ridurre i tempi di attesa per la cremazione: attualmente, per i deceduti a Gorizia le agenzie locali di onoranze funebri si avvolgono principalmente del forno crematorio di Cervignano che è il più vicino alla nostra città».

Confermato il fatto che l’amministrazione comunale fruire del project financing grazie al quale si potrà superare i paletti del patto di stabilità. Vi sarà, perciò, una gara e trasparenza. Il bacino di utenza è ampio in quanto traguarda il confine italo-sloveno. «Stiamo cercando anche di avviare procedure che rendano più agevole portare oltreconfine una salma perché attualmente l’impianto più vicino, in quel caso, è a Lubiana, distante e costoso», la sottolineatura finale del sindaco Ziberna che vuole concretizzare il progetto. —



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