Forse un malore la causa dell’incidente in montagna

Un appassionato di montagna esperto, scrupoloso, attento.
È questo il ritratto di Rodolfo Mazzacco, architetto goriziano, 56 anni, deceduto domenica scorsa in seguito ad un incidente non lontano da Kranjska Gora (Slovenia) mentre stava raggiungendo la cima del monte Rjavina (2532 metri). «I sentieri li studiava a tavolino, evidenziando gli eventuali rischi e le possibili insidie», hanno ripetuto più volte ieri i familiari, non capacitandosi di come possa essere successo.
Ecco che allora una delle ipotesi messe in campo dal Soccorso alpino sloveno parlano di un possibile malore. «Molto probabilmente - spiega Joze Martinak, coordinatore dei soccorsi - il goriziano è scivolato in corrispondenza di una ferrata piuttosto impegnativa, posta immediatamente sotto la cima del monte Rjavina. Nonostante le insidie di quel passaggio, non ho memoria di altri incidenti gravi in questa zona. Per questo, potrebbe essersi trattato di un malore improvviso. Ma è solamente un’ipotesi».
Decisivi saranno i risultati dell’autopsia che è già stata effettuata dal medico legale all’ospedale di Lubiana.
Dai resoconti di Martinak emergono nuovi particolari sul ritrovamento del corpo senza vita dell’architetto goriziano. Come scritto ieri, era stato richiesto quasi istantaneamente l’intervento in loco di un elicottero dell’esercito sloveno. Le condizioni del tempo, però, erano repentinamente peggiorate e una fittissima nebbia aveva ricoperto l’intera zona. La visibilità era praticamente ridotta a zero. A quel punto, i soccorritori non hanno avuto scelte. Scesi dall’elicottero, sono saliti sul monte Rjavina a piedi. E dopo ricerche scrupolose e fittissime, il ritrovamento del corpo senza vita di Mazzacco in fondo a un burrone.
Come sono riusciti a trovarlo? Grazie al riflesso del suo orologio. In una zona in cui la visibilità era compromessa dalle condizioni del tempo, è stato decisivo il colpo d’occhio dei soccorritori che sono riusciti così ad individuare il corpo senza vita di Mazzacco. Molto probabilmente, l’architetto è deceduto sul colpo: troppo gravi le ferite rimediate nella caduta nel burrone.
La data dei funerali non è stata ancora stabilita. Si sa che le esequie verranno celebrate nella chiesa di Montesanto ma non ci sono ancora indicazioni temporali.
Le pratiche per il reimpatrio della salma si stanno dimostrando piuttosto complicate e laboriose.
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