Fossalon, siccità e salsedine mettono a rischio le colture

L’impianto di irrigazione che ancora non c’è e che, nonostante le promesse, a causa della “spending review” rischia di non venire nemmeno realizzato, almeno fino al 2016. Gli argini che, intaccati dall’ “opera” delle nutrie, avrebbero la necessità di essere rinforzati. Ma forse e soprattutto, partendo da un aspetto primario che è la qualità dei prodotti, la valorizzazione di quanto si raccoglie e si produce a Fossalon. Una promozione che non deve essere più singola, ma che deve divulgare un’immagine unica e forte.
E’ Nicola Scaramazza, del direttivo della Coldiretti di Fossalon, a fare questa denuncia: si occupa dell’Azienda frutticola del fratello Enrico e fa una panoramica generale dei problemi presenti sul tavolo. Un’azienda, quella degli Scaramazza, che si trova sulla strada che porta a Punta Sdobba, al confine fra la foce dell’Isonzo e il mare. Ecco il perché della questione, molto seria, degli argini. Il mare infatti penetra all’interno proprio attraverso gli argini che non sono totalmente compatti, con la conseguenza che i terreni vengono impregnati di salso.
«Una puntina di salso – afferma Nicola Scaramazza – può anche dare quel pizzico di sapore diverso ai prodotti, ma quando diventa troppo, frutta e verdure o non crescono o non risultano con le qualità elevate alle quali siamo abituati». Almeno in parte, il rimedio potrebbe essere quello dell’irrigazione con acqua dolce ma dell’impianto di cui tanto si parla da anni non c’è nemmeno l’ombra.
«Il Consorzio Bonifica Bassa Friulana – aggiunge Scaramazza - è vincolato ai contributi e per la spending review non pare possa procedere con i lavori». Gli agricoltori di Fossalon, almeno quelli che hanno i terreni verso il mare, soffrono notevolmente della mancanza dell’impianto di irrigazione ma non solamente per la questione del salso ma anche, e soprattutto, per via dei periodi di siccità che non di rado li mette in ginocchio.
A Fossalon è il periodo degli asparagi ma anche quello della frutta e della verdura che viene poco valorizzata. Nell’azienda di Scaramazza ad esempio, grazie anche alla bora, pur se leggera, che spira molto stesso consentendo la giusta ventilazione, si coltiva la frutta, in particolare mele, pesche e soprattutto albicocche. Ma, ed è indubbiamente una curiosità, anche se non unica, a Fossalon si produce anche olio d’oliva. Nell’area riservata a questa produzione dell’azienda Scaramazza, gli ulivi sono stati messi a dimora piuttosto distanti uno dall’altro, proprio per farli crescere, e produrre, maggiormente. Al primo anno di raccolta, questi ulivi hanno dato circa un ettolitro di olio.
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