«FreeEste, San Dorligo senza il tavolo tecnico»

La Trasparenza incalza la giunta Klun: «L’organismo è previsto dalle norme a tutela del territorio». La replica: «Lo faremo»
Lasorte Trieste 30/07/18 - S.Dorligo, Wartsila, Nuova Area Interporto di Trieste
Lasorte Trieste 30/07/18 - S.Dorligo, Wartsila, Nuova Area Interporto di Trieste



Istituire quanto prima il tavolo tecnico, previsto dalle norme, che si dovrà occupare degli interventi di valorizzazione delle nuove aree destinate al regime di Punto franco, come quella di Bagnoli della Rosandra. È questa la richiesta, indirizzata al sindaco di San Dorligo Sandy Klun, dal presidente della neocostituita Commissione Trasparenza Boris Gombac.

«Il nostro Consiglio comunale – ricorda Gombac – quattro anni fa aveva approvato lo schema di accordo tra la Regione, i comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo e l’Autorità portuale, che dava mandato al sindaco di stipulare l’atto che prevede la costituzione, da parte della stessa Autorità portuale, di un Fondo di finanziamento utile a consentire ai comuni limitrofi alle aree di Porto franco, come il nostro, di attivare investimenti infrastrutturali, comportanti miglioramenti ambientali sul proprio territorio, nonché la costituzione di un tavolo tecnico di supporto a tali investimenti».

«Nello scorso novembre – insiste il presidente della Trasparenza – è stato firmato lo specifico Protocollo d’intesa tra il nostro Comune e la Interporto Trieste spa, da cui si evince che una delle funzioni del tavolo tecnico deve essere quella di garantire un confronto permanente con l’obiettivo di individuare “azioni e investimenti di miglioramento sostenibile”, con riferimento all’attività della stessa Interporto Trieste spa. Siccome tale organo non ha ancora visto la luce – conclude Gombac, ho chiesto al sindaco Klun, a nome di tutti i commissari della Trasparenza, di provvedere alla sua istituzione, in tempi brevi e comunque prima dell’inizio dei lavori all’interno dell’area di Bagnoli».

Le risorse per il Fondo di finanziamento dovrebbero arrivare, come precisa il testo della legge 190 del 2014, «dall’alienazione, da parte del Comune di Trieste, delle aree e degli immobili sdemanializzati. I relativi importi vanno trasferiti all’Autorità portuale».

«L’istituzione del Tavolo tecnico si farà senz’altro – la replica di Klun – in quanto è previsto dagli accordi che abbiamo sottoscritto e di cui siamo ovviamente consapevoli. Poi, per quanto concerne la sua specifica attività e il ritmo delle convocazioni, le moduleremo in relazione alle esigenze che di volta in volta si verranno a creare».—



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