Frodi nella digital economy, sequestrati oltre un milione di euro. Denunciati tre imprenditori
Operazione della Guardia di Finanza di Trieste. Sequestrati anche due immobili a Monfalcone e Gradisca

TRIESTE I finanzieri in forza al Comando provinciale di Trieste hanno recentemente eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di oltre un milione di euro, emesso d’urgenza dal Gip del Tribunale di Trieste su richiesta della Procura.
Il provvedimento cautelare è finalizzato alla confisca di denaro contante e di due immobili residenziali, con le relative pertinenze, siti rispettivamente a Monfalcone a Gradisca d’Isonzo, fino a concorrenza del valore complessivo di euro 1.041.861,84.
Frodi nella digital economy
Si tratta del parziale esito di una serie di attività investigative svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su delega dell’autorità giudiziaria giuliana nel settore degli incentivi fiscali alla “digital economy”.
Il comunicato
Le indagini avevano preso le mosse dall’analisi di bilancio eseguita nei confronti di alcune società operanti nel settore della carpenteria metallica navale per delineare le modalità generative dei crediti fiscali derivati dall’avvenuta attività di formazione cd. “4.0” ex art.146 della legge n.205/2017 (legge di bilancio per il 2018), utilizzati da tre società in compensazione di rilevanti debiti tributari nel biennio 2020-2021.
La paziente ricostruzione a posteriori relativa all’esecuzione di tali attività di formazione, operata dai militari sul piano documentale e testimoniale, ha consentito di accertarne la loro sostanziale irrilevanza in concreto sul piano formativo e professionale.
Denunce e sequestri
Ciò in quanto tali attività formative altro non erano che il frutto di un processo di elaborazione e validazione del tutto artificioso. La piena condivisione delle conclusioni cui sono pervenuti gli operanti, unita alla presa d’atto della situazione finanziaria dei soggetti economici interessati, ha determinato quindi al deferimento alla locale Procura della Repubblica degli amministratori di tre di tali società per il reato di cui all’art.10 quater del D.lgs. n.74/2000 (omesso versamento delle imposte mediante indebita compensazione di crediti inesistenti) e alla formulazione da parte dell’Autorità Giudiziaria procedente della proposta di sequestro preventivo, successivamente eseguito.
L’esito investigativo testimonia l’efficacia dell’azione posta in essere dalla Magistratura e dalla Guardia di Finanza nel contrasto di tutti quegli illeciti che pregiudicano la tutela degli interessi erariali ed il meccanismo di sana concorrenza tra le imprese, con specifico riguardo al delicato processo di ammodernamento richiesto dalla digital economy.
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