Frontale tra tram, il sindaco Dipiazza: «Adesso basta». La Regione Fvg offre aiuto

TRIESTE. Il primo pensiero, tanto del Comune quanto della Regione, è ai passeggeri e ai macchinisti rimasti feriti nell’impatto di ieri mattina. Detto questo, il sindaco Roberto Dipiazza non intende trattare all’acqua di rose l’accaduto. «Adesso mi sono stancato - sbotta il primo cittadino - il tram è costato decine di milioni di euro a diverse amministrazioni per gli interventi di efficientamento. Voglio vederci chiaro. Per questo chiederò al più presto una relazione tecnica dettagliata alla Trieste Trasporti e l’avvio di un’inchiesta interna (già partita, ndr) per accertare le responsabilità». Dipiazza giudica l’incidente tra le due vetture «inammissibile e inaccettabile» perché un fatto di questo tipo «non può e non deve accadere».
Pure il vicesindaco Pierpaolo Roberti interviene: «Incredibile quello che è successo - le sue parole su Twitter - un augurio di pronta guarigione ai feriti, poi rapido accertamento sulle responsabilità».
La Regione, presente ieri mattina per un sopralluogo sul posto utile ad accertare la dinamica e le cause che hanno provocato l’impatto, è pronta a intervenire per migliorare i sistemi di sicurezza del tram.
«Auspico che le conseguenze sui conducenti e i passeggeri rimasti coinvolti nello scontro verificatosi a Trieste siano minime e consentano un pronto recupero» premette l’assessore ai Trasporti Mariagrazia Santoro dicendosi poi disponibile a condividere con il Comune di Trieste, proprietario della linea, eventuali correttivi infrastrutturali da mettere in atto per evitare incidenti del genere. «Valuteremo di concerto con i soggetti preposti le prossime azioni». Tutto ciò, puntualizza Santoro, «ferme restando le necessarie verifiche che gli organi competenti e Trieste Trasporti stanno svolgendo in queste ore».
Miglioramenti, sottolinea l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, comunque utili anche per valorizzare la storica tramvia in chiave turistica. «La città nutre un grande affetto nei confronti del tram che è parte dell’identità di Trieste e del suo Carso - rileva l’esponente della giunta Serracchiani - ma ritengo che le vetture siano state sottoutilizzate come fattore di attrattività».
In futuro i mezzi non andranno quindi più considerati soltanto a servizio dei residenti, annuncia Torrenti: «Gli investimenti e le opere di manutenzione dovranno trovare anche fonti di finanziamento diverse da quelle impiegate finora. Credo che si debbano concentrare risorse in ottica turistica a prescindere dalla convenienza economica. Perché, ripeto, mezzi storici del genere non devono far più parte soltanto del sistema di trasporto cittadino, e quindi circoscritti nei normali costi di manutenzione per il funzionamento ordinario. Ma, analogamente ad altri simboli, vanno valorizzati e fatti conoscere adeguatamente con i dovuti investimenti».
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