Folla per la messa per Giulia Bonin, trovata morta a 25 anni: «Tanti giovani come lei soffrono»

La cerimonia a Valmaura celebrata da don Francesco Pesce. Indagine per omicidio colposo e omissione di soccorso, la famiglia chiede verità sull’assistenza ricevuta

Gianpaolo Sarti
I funerali di Giulia Bonin (foto Silvano)
I funerali di Giulia Bonin (foto Silvano)

È cominciata alle 10 di questa mattina, sabato 16 agosto, la messa per Giulia Bonin, la venticinquenne triestina deceduta in circostanze drammatiche lo scorso lunedì sera. La ragazza, versava in gravi condizioni di sofferenza psichica, era stata trovata morta in un dirupo a Monte Grisa.

La cerimonia è celebrata da don Francesco Pesce nella chiesa della Beata Vergine addolorata di Valmaura. Centinaia le persone presenti, a cominciare dalla mamma Gabriella, dal padre Massimo, dalla sorella Elisa e dall'intera famiglia.


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"Affidiamo l'anima di Giulia a Dio", le parole del sacerdote, che ha poi ricordato gli anni della malattia psichica della ragazza e "del combattimento" da parte dei genitori per sostenere la figlia e il suo diritto a essere adeguatamente assistita e curata.

"La malattia che ha portato tanta sofferenza a lei e alla famiglia l'ha resa piccola agli occhi di questo mondo che forse non ha spazio per chi sta male", ha osservato il sacerdote. "Ma davanti a Dio non è ultima, è prima. Ci sono tanti piccoli in questa nostra città, ci sono tantissimi giovani che soffrono silenziosi - ha aggiunto ancora don Francesco Pesce - preghiamo perché la morte della nostra sorella Giulia possa servire per tutti loro".

La testimonianza: «Mia figlia ci insegna che il vero amore è senza condizioni»
Giulia Bonin

Il sacerdote ha anche citato la commovente lettera del padre, pubblicata dal Piccolo, in particolare dove il signor Massimo riflette sul senso dell'amore per una figlia.

Lunedì è attesa l'udienza in Procura per il conferimento dell'incarico da parte del pm Chiara De Grassi ai medici legali nominati per l'autopsia.

La Procura ha infatti aperto un'indagine per omicidio colposo e omissione di soccorso, per il momento a carico di ignoti. La famiglia, attraverso il legale cui si è affidata, l'avvocato Lucrezia Chermaz, chiede verità su quanto accaduto e sull'operato del Csm di via Gambini che aveva in carico la venticinquenne.

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