Fuoco incrociato sul caso-variante

Vecchiet: «Adozione di legge. Ridotte di 22mila metri quadrati le aree edificabili»
Altran Ronchi-panorami
Altran Ronchi-panorami

RONCHI DEI LEGIONARI. La politica ronchese s’infiamma sull’approvazione della variante 3 al Piano regolatore comunale. Dopo le critiche e i disinguo dell’ex consigliere di Rifondazione Comunista, Luigi Bon, e del consigliere dem, Enrico Masarà, a tuonare è il primo cittadino, pronto a difendere l’operato della sua amministrazione. «Mi sorprendono le loro dichiarazioni – afferma Livio Vecchiet - e mi permetto di ricordare che la variante è stata adottata in base alla legge regionale 21 del 2015 e che dà disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo del suolo». Il sindaco ricorda che gli obiettivi della stessa sono stati, in primis, la modifica alle norme tecniche di attuazione, l’adeguamento del Piano regolatore alle previsioni del piano di rischio aeroportuale. «In accoglimento alle richieste presentate dai cittadini – aggiunge - sono state ridotte di ben 22mila metri quadrati le aree edificabili di espansione, con un sensibile incremento delle zone agricole».

Il sindaco si sofferma anche sulla questione delle case “Pater”, ricordando che, proprio sulla base della legge regionale, eventuali modifiche all’area non sarebbero comunque state ammissibili, in quanto di carattere sostanziale. «Prima di parlare a vanvera – prosegue - invito a informarsi. Voglio ricordare che il consigliere Masarà ha votato e approvato la variante». Si parla anche di politica. Vecchiet è un fiume in piena: «Sul mancato accordo elettorale tra Pd e Rc, che avrebbe di fatto comportato la cancellazione della variante, a detta di Masarà, penalizzando decine e decine di cittadini non entro nel merito. Ma mi permetto di aggiungere che il Pd, dopo aver scaricato e allontanato la lista Insieme per Ronchi e Sel, ha bussato a tutte le porte per cercare un accordo elettorale, prima con Autonomia Responsabile, poi con Forza Italia e infine con Rifondazione Comunista. La risposta è sempre stata negativa». Il sindaco mette in luce che a poco più di 3 mesi dalle elezioni, nessuno del Pd ha fatto un’autocritica. «S’è trattato di una sommatoria di errori – dice Vecchiet - strategie elettorali fortemente volute in primis dal candidato sindaco del Pd. Questa variante, che Masarà era disponibile a stralciare pur di fare un accordo con Rifondazione, è stata voluta, preparata e presentata a luglio 2016 dall’allora assessore all’Urbanistica, tuttora iscritto al Pd, Gianluca Masotti. Mi sembra che quanto fatto dal Pd sia oggetto di frizioni e contrasti interni, che non dovrebbero assolutamente mettere in discussione la correttezza della variante approvata».(lu.pe.)

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