Furti seriali di piante estirpate dalle aiuole Un lavoro senza fine per tutti i giardinieri

Stefano Bizzi
L’ultima a sparire nel nulla è stata ieri una piantina di lavanda. Nottetempo è stata estirpata da un’aiuola di via Paolo Diacono poco dopo essere stata interrata dal personale del Servizio Verde pubblico del Comune di Gorizia. Un furto di poco conto, ma prima di lei sono state rubate diverse altre piante appena messe a dimora dagli operai municipali. Una qua e una là: è successo in varie zone della città e ora, dopo l’ennesimo furto, per l’amministrazione Ziberna la misura è colma.
Evidentemente l’assenza del tradizionale appuntamento fieristico primaverile “Pollice Verde” è mancato a qualche amante del giardinaggio goriziano che non ha potuto resistere al richiamo delle essenze piantate di fresco per arricchire gli spazi verdi urbani: le ha viste e se le è volute portare a casa per sistemarle su un balcone o nel proprio prato.
«Stiamo procedendo alla piantumazione di numerose piante fiorite e perenni per abbellire le aiuole cittadine. Purtroppo quest’anno il vizio di rubare delle piante appena messe a dimora sta diventando un problema quasi quotidiano» racconta Pierpaolo Pischiutta, responsabile del settore Verde pubblico, segnalando l’incredibile situazione e invitando il Comune a trovare delle soluzioni per cercare di porre fine a questo pessimo vizio di qualche goriziano con zappetta e paletta “facili”.
Tra gli altri sono stati registrati furti nelle aiuole fuori dalla chiesa di Sant’Andrea e in piazzale Divisione Mantova, dove il giardiniere comunale che bagna le piante ha trovato tre buchi al posto dei gerani. Poi ieri è sparita dai riquadri degli alberi di via Paolo Diacono in fase di allestimento la già citata pianta di lavanda interrata soltanto mercoledì. Ora “si teme” per il futuro di piazza Tommaseo dove una ditta sta riqualificando le aiuole. L’obiettivo, anche qui a Piazzutta, è quello di abbellire e valorizzare un angolo cittadino spesso sottovalutato, ma dal fascino antico per il quale il Comune di Gorizia aveva ricevuto una richiesta scritta d’intervento da parte degli stessi abitanti della zona. «I residenti - nota Pischiutta - ora sono contentissimi del risultato che si sta realizzando ma sono anche timorosi di vederlo vanificato dalla sparizione delle piante».
«Oltre al danno economico per l’amministrazione - sottolinea ancora Pischiutta - dispiace vedere mortificato il lavoro dei nostri giardinieri».
Vista la dimensione che sta assumendo il fenomeno dei furti di piante, sulla questione sono intervenuti anche l’assessore comunale all’Ambiente e al Verde pubblico Francesco Del Sordi e lo stesso sindaco Rodolfo Ziberna. «Dispiace davvero che questi interventi di abbellimento della città vengano rovinati con questi gesti assurdi e vili», commenta l’assessore Del Sordi domandandosi il motivo di un comportamento così sciocco: «Si compiono furti per un valore reale di pochi euro, ma si causano contestualmente danni ulteriori perché il lavoro deve essere rifatto impegnando il poco personale che abbiamo, già oberato da tante attività». Quanto al sindaco Ziberna, il primo cittadino stigmatizza in modo fermo questi gesti. «Sono intollerabili e inqualificabili - dice senza mezzi termini il sindaco - e si sommano ai furti avvenuti nei cimiteri. Questa gente non capisce che si tratta di atti contro la città in un momento in cui si dovrebbe essere tutti uniti per superare questi difficili momenti. Mi auguro davvero che questi gesti non si ripetano».
Per scoprire se l’appello-auspicio verrà colto, basterà attendere e vedere se, al contrario, non verranno più colte le nuove piantine dalle aiuole della... città giardino. —
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