Furto in panificio a Servola con porta di vetro sfondata I residenti: «Più controlli»

Foto Bruni Trieste 05.03.2019 Servola: spaccata e furto da Pane quotidiano
Foto Bruni Trieste 05.03.2019 Servola: spaccata e furto da Pane quotidiano

Si sentono dimenticati dalle istituzioni gli abitanti di Servola, dove nella notte tra lunedì e ieri si è registrato l’ennesimo furto con spaccata. A finire nel mirino dei malviventi il panificio “Pane quotidiano”, a pochi metri dalla chiesa. Ignoti, usando probabilmente una mazza, hanno sfondato il vetro della porta d’ingresso e sono entrati portando via poco meno di 100 euro. Gli autori del raid si sono feriti, sporcando di sangue il locale.

Erica Sincovich, titolare del panificio, è stufa: «Erano entrati un anno fa e adesso di nuovo. Questa mattina (ieri, ndr) sono venuti i Carabinieri per fare i rilievi, però nessuno ha sentito o visto niente. Questa è un rione dove tutti si raccontano tutto, quindi se qualcuno se ne fosse accorto lo avrebbe sicuramente raccontato. L’altra domenica avevo notato un piccolo segno sul vetro, però non ci avevo fatto troppo caso, evidentemente avevano provato a vedere quanto era spessa la lastra».

A scoprire il danno è stato il trasportatore che era arrivato pochi minuti prima della commessa Cristina Sustersich.

Si tratta del terzo episodio in pochissimi giorni, visto che giovedì scorso ignoti erano entrati nella pizzeria “Le Agavi” in via Carpineto e nella notte tra sabato e domenica alla “Spaghetti house”, ma era scattato il sistema d’allarme.

Proprio un anno fa qualcuno, oltre al panificio, aveva scassinato anche la porta del locale “Al 106”, spaccandola con un piede di porco. «Questa volta siamo stati fortunati – raccontano i titolari –, sentiamo però sempre più spesso di questi furti anche nelle case. Diciamo che di notte non ci sono tanti controlli».

Nel bar latteria “da Claudia”, oltre alla titolare ci sono anche le amiche, che raccontano di un clima di insicurezza. «Qua – spiegano in coro – vengono solo a fare le multe, però non vediamo troppe pattuglie per la sicurezza». «Sono nel quartiere da 40 anni – aggiunge la titolare – e non mi ricordo periodi simili, se non qualche furto secco ad esempio in tabaccheria, ora invece pare una vera e propria ondata». «Ho sentito qualcuno che alle 3 e 30 aveva visto uno scappare veloce con lo scooter – racconta una donna –, però non è detto che sia stato lui».

Marina, che lavora poco lontano, conferma che sente spesso di furti nelle case, mentre Nidia Manginelli che gira per il rione tutti i giorni denuncia uno stato di abbandono.

Andreias Rikardo Salanschi, titolare de “Angolo bar”, conferma la sensazione di insicurezza: «A me rubano spesso le brioche. A casa abbiamo messo anche l’antifurto perché vediamo le pattuglie di giorno, ma non di notte». Più defilata la toelettatura Rufus: «Ogni tanto sentiamo di qualche furto, noi per fortuna non ne abbiamo mai subiti».

Nel salone “Acconciatura Michela” la notizia del furto non è accolta come una novità: «Un sacco di gente si ritrova i ladri in casa. Servirebbero più controlli da parte della forze dell’ordine visto che ci sentiamo abbandonati. Qua – la riflessione finale – vediamo solo i vigili per le multe». —

A.P.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Il Piccolo