Gambero Rosso, due bar triestini al “top”

Il Caffè Vatta di Opicina e Via delle Torri tra i migliori esercizi d’Italia. Molte le realtà cittadine citate

Due caffè triestini e uno di Palmanova nell’Olimpo dei migliori locali d’Italia. Lo sancisce la Guida dei Bar del Gambero Rosso, edizione 2017, che assegna i tre chicchi, simbolo dell’eccellenza, al Caffè Vatta di Opicina, al Caffè Via delle Torri, in piena isola pedonale e, nella città stellata, alla quotatissima Caffetteria Torinese.

Vatta si aggiudica un ulteriore premio nella classifica delle migliori colazioni d’Italia, assieme al Forno di Tarcento.

Nella categoria tre tazzine e due chicchi bello l’exploit dei triestini Caffè degli Specchi e Harry’s Grill dell’Hotel Duchi d’Aosta, in buona compagnia con Maritani di Staranzano.

Due tazzine e tre chicchi vanno invece ad allietare la professionalità dei triestini Stella Polare e Theresia Mittel Bistrot, e del monfalconese Caffè Carducci, oltre all’udinese Grosmi.

Due tazzine e due chicchi anche per la Costa dei Barbari, alla fine della strada Costiera, prima dell’abitato di Sistiana, accomunata al Bar Pasticceria Centrale di Gorizia e a Bomben di Grado. Ricca la lista degli esercizi triestini col medesimo punteggio. Ci sono infatti Eppinger Caffè, Life, Bar Inn Centro, Mozart Caffè, La Portizza, Rex Caffè Gourmet, Roma4, Russian, Caffè Tommaseo, Antico Caffè San Marco, Urbanis, Viezz e Viezzoli.

Su un gradino più alto il Bar X (due tazzine e tre chicchi), più basso l’Antico Caffè Torinese (due tazzine e un chicco) e il Caffè Teatro Verdi (una tazzina e due chicchi).

Nella diciassettesima edizione della guida Bar d'Italia 2017 ci sono 1320 indirizzi dislocati su tutta la Penisola che danno conto di un mondo in continuo divenire.

Si dirà: in fondo è solo un espresso. Nella realtà, a sentire gli esperti, c’è un mondo dietro a quel chicco. «Il caffè - scrivono i rfecensori del Gambero Rosso - sta vivendo una sua fase di rinascimento, in cui gli addetti del settore – che siano piccoli torrefattori o grandi industrie – percorrono nuove strade con l'obiettivo comune di valorizzarlo al massimo, sia nella sua tradizionale veste di espresso (diversificando la proposta con monorigine pregiati torrefatti nel rispetto totale della materia prima e delle sue qualità organolettiche o con miscele di grande qualità), ma proponendo anche nuove estrazioni (v60, aeropress, syphon e altri sistemi che danno vita al caffè filtro), che aprono la strada a più modalità di intendere il caffè, ampliando il volto di questa tanto amata bevanda.

Merito, va detto, anche di baristi sempre più esperti e formati, che attraverso studio e ricerca conoscono la materia prima e le sue fasi di lavorazione e sanno valorizzarla al meglio attraverso una corretta estrazione».

Concetti tutt’altro che estranei al vissuto cittadino che, come si è visto, esce a testa altissima dalla competizione annuale e ha ancora margini di miglioramento. (f.b.)

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