Gattina torturata con un collare di filo di ferro

Ha appena sei mesi. Non poteva mangiare e bere. Salvata dopo un intervento chirurgico. Ora aspetta una famiglia all’Aipa
Il collare di acciaio usato per torturare la micia
Il collare di acciaio usato per torturare la micia

Ha sopravvissuto per chissà quanti giorni con un laccio d’acciaio stretto attorno al collo, penetrato nella carne, che le impediva di mangiare e breve.

Vittima, l’ennesima, della malvagità umana è una micia di sei mesi che ora, dopo essere stata operata, trascorre la convalescenza in attesa di una famiglia al rifugio dell’Aipa di via degli Scogli. E si deve proprio a una volontaria dell’Aipa il lieto fine di questa barbara vicenda.

La sera di giovedì 15 gennaio un veterinario ha chiamato la volontaria per chiedere la possibilità di ricoverare una gattina, salvata da alcune signore che l’hanno avvicinata. La bestiola era impaurita e affamata e molto probabilmente molto sofferente.

La gattina salvata a Gorizia
La gattina salvata a Gorizia

Il rinvenimento è avvenuto in via dei Campi, in zona Montesanto. Il veterinario ha dovuto effettuare un intervento chirurgico per togliere il laccio d’acciaio che si era già conficcato sotto la pelle. Per fortuna ora la gatta sta bene. Dall’Aipa fanno sapere che il laccio è una delle trappole più cruente, usato prevalentemente dai bracconieri cacciatori, ma a volte anche da qualche contadino locale senza scrupoli. La terribile storia ha un lieto fine grazie alle stupende signore che hanno fatto di tutto per recuperare la gattina e grazie al veterinario che non ha badato a orari e a spese per operarla. Dall’Aipa sale il grido di vergogna verso coloro che in una città civile si rendono protagonisti di vigliaccate del genere nei confronti di animali indifesi. L’episodio è stato segnalato all’autorità giudiziaria.

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