Gelo in aprile come nel 1991 Neve e bora sferzano la città

Ieri temperature in picchiata come non succedeva da anni in questo periodo Sull’Altipiano raggiunti i 15 centimetri. Le raffiche fino a 85 chilometri all’ora 
Lasorte Trieste 06/04/21 - Basovizza, Maltempo, Neve
Lasorte Trieste 06/04/21 - Basovizza, Maltempo, Neve



Repentino calo delle temperature, neve alta anche 15 centimetri, con fiocchi caduti pure sulla costa, bora con raffiche fino a 85 chilometri all’ora e pioggia. Nel corso della mattinata di ieri Trieste è piombata all’improvviso in un clima invernale. Colpa di una massa di aria di origine artica. Un aspetto insolito in questo periodo dell’anno - previsto comunque dalla Protezione civile, che aveva lanciato l’allerta meteo gialla fino alle 18 di ieri - che non accadeva dal 18 aprile 1991. Ad affermarlo Arturo Pucillo, previsore dell’Osmer, che spiega come la colonnina del mercurio ieri sia precipitata tra le 8 e le 9, nel giro di un’ora, di circa 6 gradi, passando da 11.1 gradi a 5.2. I primi cinque gradi sono scesi addirittura in mezz’ora. Nel ’91 era andata ancora peggio, testimoni anche le pagine de Il Piccolo dell’epoca, che raccontano come le temperature si abbassarono di oltre dieci gradi, mutando da 15 gradi e mezzo, registrati alle 10.15, la massima della giornata, ai 4,2. Le raffiche avevano raggiunto i 112 chilometri l’ora. Il meteo aveva costretto, tra le varie conseguenze, a restare in rada il traghetto Palladio, dove si dovevano imbarcare 59 albanesi per il ritorno in patria. E in quei giorni però accadde anche una brutta notizia: nella notte tra il 17 e il 18 aprile morirono quattro bambini di un gruppo di 63 clandestini tamil, originari dell’Asia, sorpresi dal freddo nel bosco di Basovizza. Per fortuna ieri nessun evento così nefasto ha coinvolto la città. I vigili del fuoco hanno dovuto affrontare una serie di interventi per finestre pericolanti a causa del forte vento, ma i danni non sono stati ingenti. Il collegamento marittimo del Delfino Verde Trieste-Muggia è stato sospeso tutto il giorno. A Fernetti invece per quattro ore è rimasto chiuso il valico in seguito alla chiusura dell’autostrada slovena per troppa neve. Fiocchi bianchi sono caduti copiosi anche a Trieste, già verso le 8.30, in primis in Carso, dove a Prosecco le temperature erano vicine allo zero. La neve è arrivata poi fino in città e vicino al mare, mescolandosi alla pioggia: una combinazione che ha spinto la Polizia locale a consigliare via social agli utenti di mantenere prudenza alla guida. Non si sono comunque verificati incidenti, grazie anche alla salatura delle strade avvenuta la sera prima. Per fortuna neve, pioggia e vento si sono arrestati a metà pomeriggio. Tuttavia queste temperature anomale, annota Pucillo, sono state riscontrate anche a fine marzo. «In questo caso però erano al di sopra della media. I valori dei giorni di Pasqua sono stati invece nella norma e poi la temperatura si è abbassata: c’è stata quindi una gradualità negli ultimi quattro giorni». Per dire quanto ieri la temperatura è calata rispetto alla media registrata normalmente in questo periodo bisogna aspettare la giornata di oggi. «È ragionevole comunque che si scenda di almeno 5-7 gradi», specifica lo studioso. Alla base di questo cambiamento c’è appunto una massa d’aria «che ha travalicato le Alpi ieri mattina – spiega Pucillo -, formando una depressione che ha richiamato vento di bora sulla zona con annesse precipitazioni. Essendo una massa d’aria molto fredda, le precipitazioni hanno assunto carattere di neve sul Carso triestino, dove si sono accumulati fino a 15 centimetri di neve. Questo abbassamento di temperatura capitava di più negli anni ’50, ’60 e ’70 con nevicate anche a quote molto basse. È stato molto raro negli ultimi 30-40 anni». E che cosa è cambiato nel frattempo? «Con buona probabilità ed evidenza la frequenza di questi episodi è calata anche per il riscaldamento globale, ma questi eventi vanno analizzati più del dettaglio, anche perché non è detto che non si possano verificare di nuovo. Un evento come questo però non è ascrivibile al rallentamento del processo di riscaldamento globale». Le previsioni per i prossimi giorni? «Oggi il tempo sarà variabile, domani sereno - conclude Pucillo -, con temperature minime piuttosto basse. Avremo delle gelate, quindi valori sotto lo zero, soprattutto in Carso. Da venerdì arriva aria più mite e quindi torniamo con temperature più vicine alla media, seppur forse più basse. Non ci attendiamo nel corso della primavera nuovi cali di temperatura così intensi». —



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