Generali, Greco lascia e passa a Zurich

Il Ceo non accetta la proposta di rinnovo del contratto in scadenza ad aprile. Tonfo del titolo che perde il 3,5%
L'amministratore delegato di Generali Mario Greco
L'amministratore delegato di Generali Mario Greco

MILANO. Parlare di fulmine a ciel sereno sarebbe eccessivo, dato che qualche rumor era circolato già nei giorni scorsi, ma presto era stato bollato come speculazioni dalle parti interessate. Tanto che anche gli investitori non avevano dato grande peso alle voci. Ben diversa la reazione che si è vista nel tardo pomeriggio di ieri, quando è stata battuta un'Ansa che spiegava: «L'ad di Generali Mario Greco risulta non disponibile a un rinnovo del mandato al vertice della compagnia». A poco è servita la prudenza del tono usato dal lancio d'agenzia, così come la successiva precisazione che «al momento (il manager, ndr) non avrebbe formalizzato una lettera di dimissioni». Sul titolo si sono scatenate le vendite, fino alla chiusura in forte ribasso (-3,2%, a quota 14,15 euro), a fronte del buon andamento del listino milanese nel suo complesso (+1,51% per il Ftse Mib).

Assicurazioni Generali, il capo azienda Greco verso l'uscita
Mario Greco

Il gruppo assicurativo triestino ha mantenuto il silenzio fino a sera, quando ha diffuso una nota a firma del presidente Gabriele Galateri in cui si prende atto che il group ceo ha comunicato la sua «indisponibilità ad un altro mandato come amministratore delegato». Il timone ora è nelle mani dello stesso presidente, che a breve convocherà il consiglio di amministrazione per discutere il da farsi.

Si conclude così il mandato di Greco a quattro anni dall'investitura (è entrato in carica il 1° agosto del 2012) e a tre mesi dal rinnovo, previsto in occasione della prossima assemblea, in programma a fine aprile. Sul finire dello scorso anno avevano preso il via le trattative tra il top manager e i grandi soci per ridiscutere i termini dell'impegno e non sembra siano emerse frizioni legate al compenso. Piuttosto rumors di mercato hanno indicato il sorgere di attriti tra l'ad di Mediobanca (primo azionista del Leone), Alberto Nagel, e lo stesso Greco, con il primo che spingeva per convincere Generali ad acquistare una banca. Una proposta rispedita al mittente dal manager napoletano, che sin dal suo arrivo si è mosso in direzione opposta, portando il gruppo triestino ad abbandonare tutte le attività di business diverse dall'ambito assicurativo.

La differenza di vedute tra i due pesi massimi, che sarebbe sfociata anche in una serie di confronti molto accesi, ha ingolosito i vertici di Zurich (che Greco aveva lasciato proprio per diventare ceo di Generali), alla ricerca di un nuovo timoniere dopo che il 1° dicembre scorso il ceo Martin Senn ha dato l'addio al gruppo. Quello stesso giorno ha preso la guida, temporaneamente, il presidente Tom de Swaan al quale è stato affidato il compito di trovare in tempi stretti un nuovo amministratore delegato. Nella serata di ieri proprio Zurich ha comunicato di aver nominato Mario Greco quale nuovo ceo con efficacia dal 1° maggio prossimo.

Altre voci attribuiscono l'addio del manager a una scelta personale: dopo aver completato il turnaround societario, Greco considera concluso il suo ciclo. «Un'ipotesi fragile», spiega un analista che segue il titolo, «perché in questo caso la successione sarebbe stata gestita in maniera differente, preparando il mercato al cambio di timoniere, senza strappi». Quello che invece è apparso evidente ieri è che, al momento, manca il nome del possibile successore e non è detto che la ricerca richiederà pochi giorni. Una situazione che espone il titolo a ricadute negative in Borsa. Di certo, già da oggi i grandi azionisti cominceranno a confrontarsi in merito ed è probabile che gli altri detentori di pacchetti di un certo peso (da Leonardo Del Vecchio al gruppo Caltagirone) chiedano conto a Nagel di quanto accaduto. Senza dimenticare gli azionisti stranieri, arrivati a pesare per il 39,86% sul capitale totale e da sempre al fianco di Greco nelle sue scelte strategiche. Cosa faranno ora che il timoniere di fiducia ha lasciato? La loro risposta avrà un peso rilevante sull'andamento del titolo in Borsa e sulla proiezione internazionale del gruppo triestino nei mesi e negli anni a venire.

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