Generali-Intesa, la trattativa può iniziare

Il Leone che rafforza la presa su Ca’ de Sass è il segnale che Trieste valuta l’ipotesi di integrazione. L’Opa strada obbligata
Lasorte Trieste 14/04/15 - Canale Ponterosso, Piazza Duca degli Abruzzi, Palazzi delle Assicurazioni Generali
Lasorte Trieste 14/04/15 - Canale Ponterosso, Piazza Duca degli Abruzzi, Palazzi delle Assicurazioni Generali

PADOVA. Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, sarebbe pronto a sedersi al tavolo con Generali. Quelle che sono state fino a venerdì pomeriggio solo dei “si dice” ora appaiono molto di più.

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Diverse fonti vicine al dossier che coinvolge il Leone e l’istituto di credito affermano che Ca’ de Sass abbia intenzione di cominciare a trattare quello che potrebbe essere una di quelle operazioni di mercato destinate a diventare storiche per la finanza italiana.

Venerdì sera Generali ha comunicato di aver acquistato circa il 3 per cento di Intesa, investimento a prezzi di mercato pari a circa 1,1 miliardi di euro. Insomma la presenza del Leone in Intesa ora è stabile, non più attraverso un prestito titoli che può essere smantellato, ma una presa vera sulla banca.

Segno che l’avvicinamento di Intesa al dossier Generali non solo c’è ma è stata presa parecchio sul serio a Trieste. Numero due, la compagnia, con questa mossa, sta cercando di accomodarsi al tavolo del negoziato con delle frecce al proprio arco.

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Gabriele Galateri di Genola, presidente della compagnia, d’altronde proprio venerdì sulla questione Intesa ha apertamente ammesso: «Non ho fatto preclusioni. In generale ho detto che se ci fossero ipotesi di collaborazioni industriali valide che riflettono anche un po' le regole del gioco della governance in termini di chiarezza e trasparenza, evidentemente le valuteremo».

Da quello che risulta anche Mediobanca si sta muovendo. Riferiscono fonti non confermate, che ci sarebbe stato un incontro questa settimana tra la banca di Alberto Nagel e Allianz. Sarà vero. Dal canto suo l’aquila di Monaco di Baviera nei mesi scorsi si sarebbe avvicinata ad alcuni asset di Trieste.

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Philippe Donnet in una recente immagine d'archivio. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

E secondo quanto si apprende sarebbe proprio Allianz il partner internazionale con cui Intesa starebbe studiando l’offerta. Oliver Baete, ceo dell’assicuratore tedesco, durante la presentazione dei numeri ha detto che c’è interesse per altre compagnie, chiudendo però alla possibilità di fare nome per evitare di mettere a rischio i negoziati.

Ora che Generali ha il 3% del capitale di Ca’ de Sass la strada dell’Opa è obbligata. L’unico modo per Intesa di prendere posizioni sul Leone è infatti lanciare un’offerta pubblica di acquisto o scambio su almeno il 60% del capitale di Trieste.

Insomma se questo matrimonio si deve fare le diplomazie si stanno muovendo, per arrivare alla trattativa corazzati. E infatti ora Generali è il quarto azionista di Intesa, dietro a Compagnia Sanpaolo, Cariplo e Cariparo.

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Sullo sfondo resta il ruolo di Mediobanca. Piazzetta Cuccia sta facendo lo spettatore in questa partita e pare difficile che se Messina muoverà lo farà proponendo carta Intesa per carta Generali. Questo significherebbe avere un socio scomodo e ingombrate come Piazzetta Cuccia che del Leone tiene il 13%.

Ecco perché chi osserva l’operazione è convinto che la proposta di Intesa dovrebbe avere una componente cash, proprio per impedire a Nagel e i suoi di avere un peso consistente nel proprio azionariato. Come si dice in questi giorni all’ombra della Madonnina, «mettere insieme quelle due banche sarebbe come mischiare il diavolo e l’acqua santa».

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